Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda il professor Massimo D'Antona, ucciso dalle Nuove Brigate Rosse il 20 maggio del 1999. 

"Ventitré anni or sono una banda di killer che si richiamava al terrorismo rosso uccise il professor Massimo D’Antona, eletto a simbolo del movimento dei lavoratori e delle forze democratiche da colpire. La minaccia di questo gruppo, raccolto attorno a un delirante e disumano armamentario ideologico, è stata sventata grazie all’impegno e al sacrificio di uomini dello Stato, sostenuti dalla solidarietà e dall’unità espresse dal popolo italiano nel difendere le conquiste di civiltà scolpite nella nostra Costituzione", dichiara il capo di Stato.

"Il ricordo di D’Antona mantiene un carattere di permanente attualità e resta incancellabile nel percorso della nostra democrazia. Avvertiamo la commozione di questo giorno e la passione civile che lo accompagna e partecipiamo al rinnovato dolore della moglie Olga e dei familiari. I terroristi uccidevano i riformatori, gli uomini del dialogo", aggiunge

"Giuslavorista, Massimo D’Antona ha posto la propria cultura e la propria intelligenza a servizio di un ammodernamento delle relazioni industriali e sociali, con l’intento di contribuire a rendere i diritti del lavoro più esigibili nelle trasformazioni in atto nel mercato, le istituzioni più autorevoli nello svolgere le loro funzioni di garanzia, il sistema produttivo più capace di efficienza e, al tempo stesso, di promozione della condizione dei lavoratori", conclude Mattarella.
 

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 20 maggio 2022 alle 12:40
Autore: Veronica Mandalà / Twitter: @very_mandi
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