"Il rapporto del Ministro della Giustizia relativo al 2023 dipinge una situazione estremamente critica, persistente da decenni. Dal 1991, il numero delle vittime della malagiustizia ha superato le 30.000 unità, con un costo annuale medio di almeno 30 milioni di euro. Questo rappresenta un onere significativo per le casse dello Stato e i contribuenti. Purtroppo, non sembra esserci un miglioramento evidente, considerando che nel 2023 sono ancora aperti 1120 procedimenti per malagiustizia, con 619 ordinanze di pagamento emesse, comportando una spesa stimata di circa 28 milioni di euro. Ancora più paradossale è il fatto che nessuno sembra assumersi la responsabilità di questa situazione. Degli  87 procedimenti disciplinari negli ultimi 5 anni, soltanto 7 si sono conclusi con una censura e uno con un'ammonizione. Il che pone all'attenzione il problema della necessità di riformare il Csm proprio con riferimento all'organo interno di disciplina perché è inammissibile che sia composto da magistrati che giudicano i propri colleghi. E' particolarmente paradossale anche la situazione sul versante della responsabilità erariale perché salvo casi eccezionali, non risulta che le Corti di appello segnalino alla Corte dei conti i casi di ordinanze di pagamento per ingiusta detenzione, determinando una sostanziale situazione di assenza di responsabilità da parte dei magistrati che sbagliano. Al riguardo riteniamo siano maturi i tempi per proporre all'attenzione del Parlamento il problema della responsabilità civile dei magistrati, anche se deve essere chiaro a tutti  e soprattutto ai magistrati, che nessun indennizzo o risarcimento del danno può ripagare un solo giorno di carcere da innocente."

Così a Tgcom24 Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera

Sezione: Politica italiana / Data: Dom 21 aprile 2024 alle 23:15
Autore: Redazione PN
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