Il pm antimafia e consigliere del Csm, Nino Di Matteo, in una intervista alla Stampa dice del disegno di legge Bonafede: "Complessivamente non mi pare una buona riforma. Vedo una volontà di una reazione improntata alla velocità, per lo più apparente, e intento demagogico di dimostrare all'opinione pubblica di voler porre fine a fenomeni degenerativi nel Csm e in parte della magistratura. Ma senza individuare e intaccare le patologie: correntismo, collateralismo con la politica, carrierismo, burocratizzazione e gerarchizzazione degli uffici di Procura". Secondo il magistrato, il sistema elettorale del Csm è "inadeguato alla soluzione del problema, può aggravarlo".

Di Matteo respinge inoltre l'ipotesi che sia una riforma 'spazzacorrenti': "Suggestiva formula mediatica - spiega -, ma la realtà è tutt'altra. A scapito di minoranze e candidati indipendenti, favorirà le correnti a più forte radicamento territoriale. Il cui potere, che non si esplica solo alle elezioni, non sarà scalfito senza riforme radicali".

Sezione: Politica italiana / Data: Dom 09 agosto 2020 alle 12:40
Autore: Roberto Tortora
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