Realizzare un monumento o una targa in ricordo delle vittime omosessuali del nazi-fascismo. È la proposta del PD Milano Metropolitana, attraverso il suo Responsabile Diritti Michele Albiani, alla vigilia del 27 gennaio, Giorno della Memoria.  Una traccia tangibile della volontà di non dimenticare una pagina buia al culmine di un percorso più ampio e corale che si intende portare avanti assieme alla comunità LGBT + milanese, all’amministrazione comunale e a tutte le realtà in prima linea nella tutela e trasmissione della Memoria. Spesso non hanno un volto le donne e gli uomini omosessuali, “vittime dimenticate” dei campi di sterminio nazisti oppure mandati, spesso a morire, al confino dalla dittatura fascista.

Da quello che sappiamo si parla almeno di 7mila omosessuali europei morti nei campi di sterminio, anche se ipotizzare una stima completa è quasi impossibile, soprattutto per l’esiguo numero di testimoni all’epoca, e nei decenni successivi, costretti a nascondersi per il timore delle conseguenze che avrebbe avuto rivelare il proprio orientamento sessuale.

Ancora meno sono le drammatiche testimonianze dirette dei confinati, a causa della cultura machista del fascio che rinnegava l’esistenza stessa degli omosessuali, salvo poi mandarli nei campi di lavoro sulle isole come “detenuti politici” o internati nei manicomi. 

“Ogni anno - dichiara Silvia Roggiani, segretaria metropolitana del PD Milano - come Partito Democratico partecipiamo,

con grande commozione alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto e altrettanta vicinanza alla comunità più colpita da quegli orrori, e cioè quella ebraica, ma pensiamo che sia arrivato il tempo che una città come Milano dedichi un simbolo anche a tutte quelle persone, le cui perdite e discriminazioni sono state taciute per decenni". 

La proposta di dedicare una targa o un monumento alle "vittime dimenticate" dell'Olocausto - spiega Michele Albiani, Responsabile Diritti PD Milano Metropolitana -  nasce per far sì che non si perdano le loro testimonianze di sofferenza, una sofferenza inflitta loro per la sola “colpa” di amare. La lotta per i diritti umani e civili passa anche da questa presa di coscienza collettiva e Milano non può esimersi dal farlo, essendo già realtà in altre città d'Italia e del mondo". 

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 26 gennaio 2021 alle 19:45
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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