“Mi auguro che non si impedisca l’adozione dello smart working alla luce di preconcetti che rischiano di prevalere e di pregiudicare un’evoluzione più proficua del lavoro, esercitato con modalità più idonee, moderne e flessibili” Lo ha dichiarato in un’intervista a iNews24 la senatrice di Italia viva, Laura Garavini, che ha poi proseguito: “Non nascondo che mi sarei augurata che lo sviluppo avuto nell’utilizzo dello smart working durante il Covid trovasse una maggiore applicazione anche un volta terminata la fase emergenziale. Detto questo, capisco anche che sia certamente utile tornare il più possibile alla normalità, e quindi prevedere anche la ripresa del lavoro in presenza”.

Sui problemi dello smart working rilevati durante il periodo emergenziale, Garavini ha spiegato: “Indubbiamente si è trattato di un passaggio repentino da quello che era il lavoro in presenza allo smart working, e questo ha fatto sì che non si sia riusciti evidentemente a creare condizioni favorevoli affinché venisse adottato nel modo migliore, anche a causa di alcune degenerazioni nel suo uso, soprattutto per certi gruppi professionali”.

Sulla ripresa dei consumi dovuti al ritorno a lavoro in presenza, Garavini ha dichiarato: “È indubbio che l’esercizio del lavoro da casa abbia modificato radicalmente anche la geografia sociale di tutta una serie di quartieri, così come è vero che il ritorno a lavoro in presenza determinerà una ripresa dei consumi, di bar, ristoranti ed esercizi commerciali”, ha poi concluso: ”Ciò non di meno reputo che l‘ipotesi di uno smart working, anche in forma più flessibile, e più in generale di un ripensamento degli orari di lavoro, sia più consono allo sviluppo e alla crescita del Paese del domani”

Sezione: Politica italiana / Data: Dom 26 settembre 2021 alle 21:30
Autore: Redazione PN
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