In una situazione di grande difficoltà per le imprese italiane determinata dal caro bollette, nelle casse dello Stato ci sono 3,4 miliardi di euro di accise energetiche indebitamente versati che aspettano di essere rimborsati. Sono le cosiddette addizionali provinciali pagate da migliaia di imprese italiane a seguito di una legge del 1988, poi abrogata nel 2012 e dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale. Causa prescrizione per gli altri anni, i rimborsi si possono chiedere soltanto per gli anni 2010-2011 ma rivalendosi sulle società elettrice fornitrici che poi a loro volta si possono rifare sull’Amministrazione finanziaria.

La via giudiziaria, però, non ha tempi brevi e in un momento in cui proprio i costi energetici alle stelle rischiano di provocare un drastico calo della produzione delle imprese italiane, si potrebbe valutare l’individuazione di un percorso agevolato per la restituzione di questi tributi non dovuti. Ho presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Economia per chiedere di valutare l’opportunità di un intervento normativo in questo senso che farebbe giustizia e darebbe ossigeno a tante pmi, affiancandosi alle misure già prese dal Governo contro il caro energia”. Lo dichiara in una nota Maria Spena, deputata di Forza Italia.

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 13 maggio 2022 alle 12:40
Autore: Veronica Mandalà / Twitter: @very_mandi
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