Il voto al centrodestra, in Europa rappresenta “il voto per un'Europa dove si possano finalmente delegare le competenze strutturali e importanti come la difesa e la politica estera. Allo stesso tempo, con meno competenze in settori nazionali e degli enti locali”. Sono le parole di Andrea De Bertoldi, candidato alla Camera con Fratelli d’Italia, in un’intervista a iNews24: “Un’Europa migliore ma allo stesso tempo meno "invasiva", che allontani il concetto dei Paesi di serie A e serie B che è superato e tanto piaceva al Pd. Questo tipo di Europa danneggia l'unità, perché prima o poi molti Paesi potrebbero stancarsi. Invece dobbiamo garantire che si occupi dei temi fondamentali di tutti i Membri. Ad esempio, il gas è una questione europea ma non è pensabile che esistano Stati come l'Olanda che lucrano sull'energia e altri che vengono penalizzati. O che la Germania paghi il gas un terzo rispetto all'Italia in virtù di accordi propri. Vogliamo un Europa diversa da quella che è stata fino ad oggi”. 

De Bertoldi liquida così le voci sul centrodestra diviso: “Non siamo un partito unico. È ovvio che possiamo avere posizioni differenti su alcuni aspetti, ma su tutte le tematiche abbiamo un traguardo unico. Ad esempio, vogliamo risolvere il problema dell'energia o andare nella direzione dell'Alleanza Atlantica. Su certi aspetti possiamo avere ricette diverse ma il traguardo è sempre comune, cosa che non esiste nel centrosinistra. Letta e Frantoianni, in economia come in politica estera, non hanno niente in comune. Questa è la differenza tra noi e loro. Dopodiché è ovvio i partiti che dopo le elezioni avranno un peso maggiore nella coalizione (di centrodestra ndr.) avranno maggiore forza nella scelta della ricetta, condividendola con le altre forze politiche”;



Sullo scostamento di bilancio il senatore dichiara: “Noi siamo d'accordo con Salvini che occorra una risposta immediata al problema dell'energia. Il punto è che riteniamo che prima di indebitare ulteriormente il Paese, quindi di dare fiato alla speculazione, si debbano percorrere strade differenti. Ci sono 40 miliardi di euro del Pnrr ad oggi ancora inutilizzati, o i sovrapprofitti di Stato legati alle accise e all'Iva. Quindi dobbiamo prima percorrere tutte le vie che non prevedano l'indebitamento. Poi, corse tutte le strade, se servisse ricorreremmo anche a quello per proteggere i cittadini e le imprese. Però deve essere l'ultima opzione”.

In merito alla politica estera e alle posizioni su Ungheria e Vox, De Bertoldi spiega: “Non strizziamo l'occhio a nessuno. Voglio ricordare che Orbán non è nel gruppo dei Conservatori e riformisti europei. Era nel Partito popolare fino a pochi mesi fa. Semplicemente, noi diciamo una cosa: la sovranità popolare degli Stati - nel momento in cui si ritiene che siano state applicate le regole democratiche al voto - non può essere disconosciuta. Non può succedere che L'Europa sconfessi o tolga denaro a un Paese che si esprime in un modo che non va bene alla nomenclatura politica preminente. Sarebbe un altro discorso invece, se venisse dimostrato che le regole democratiche ed elettorali non siano state rispettate. Ma questo non è successo, quindi noi rispettiamo la sovranità dell'Ungheria, come quella di ogni altro popolo. Inoltre non riteniamo che in un momento delicato come questo si debba marginalizzare uno Stato importante come l'Ungheria - situato al confine europeo - e lasciarlo nelle mani della Russia. Ricordo che l'Ungheria ha votato con la Nato all’Onu".

Sezione: Politica italiana / Data: Gio 22 settembre 2022 alle 17:40
Autore: Redazione PN
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