"A chi profetizzava ‘zero voti’ rispondiamo ringraziando le decine di migliaia di italiani che ci hanno scelto tra tutti, nella difficoltà di una presenza a macchia di leopardo che per via della raccolta firme a Ferragosto ha fortemente ridotto la nostra base elettorale potenziale. Sull’Italia tutta sarebbero stati centinaia di migliaia di voti. Anche per questo avevamo spiegato che le forze dell’alternativa dovevano unirsi, ma Gianluigi Paragone e Marco Rizzo hanno preferito coltivare i loro personali orticelli. Se ci avessero ascoltato (e abbiamo insistito davvero molto) ora festeggeremmo tutti insieme l’ingresso in Parlamento. Giorgia Meloni celebra una vittoria clamorosa, tutte le forze che hanno sostenuto il governo Draghi sono state punite, il M5S facendolo cadere si è conquistato una rendita di posizione". Così Mario Adinolfi, capolista non eletto di Alternativa per l’Italia (APLI) al Senato

"Il nostro percorso di battaglia sui principi non negoziabili continua, vigileremo affinché non conquisti spazio la cultura della morte o la negazione della famiglia naturale secondo dettato costituzionale. Gli iscritti al Popolo della Famiglia si ritroveranno come sempre per discutere, ma personalmente garantisco che la linea politica aggregativa continua perché noi siamo in campo come furono in campo i radicali pannelliani per mezzo secolo: alle elezioni politiche non superarono mai il 3%, alcune volte si allearono ad altri e alcune volte no, ma avevano chiare le battaglie sui principi da intraprendere per cambiare l’Italia e ci sono riusciti. Su principi che sono evidentemente opposti noi faremo lo stesso e saremo sempre riconoscibili per questo. Alcune volte avremo zero voti, altre come oggi decine di migliaia, altre ancora centinaia di migliaia o milioni. Ma noi andiamo avanti con la nostra chiara identità e con un traguardo di verifica interna che è fissato con il congresso nazionale del 2024, che terremo dopo le elezioni europee di primavera. Fino ad allora chi vuole venire a dare una mano nell’unica trincea che politicamente c’è sempre a difesa dei principi non negoziabili, si aggreghi a noi. Chi ha tempo da perdere, vada altrove. Anche stavolta la nostra linea aggregativa avrebbe vinto, se ci avessero dato retta" aggiunge.

"Non è accaduto ma grazie a Dio il risultato complessivo finale è una sonora sconfitta delle sinistre e allora da oggi in poi si può lavorare, vigili ma senza patemi, all’espansione di un’area di ispirazione cristiana e nazionale che sul no alla guerra e alle stupide sanzioni alla Russia, sul no alla prevalenza degli interessi degli organismi sovranazionali atlantici ed europeisti su quelli di famiglie e imprese italiane, sulla lotta alla denatalità e alla tentazione della sostituzione immigrazionista, sul reddito di maternità e sul quoziente familiare, sul sì alla vita e sul no secco a aborto e eutanasia poggi il senso stesso della sua esistenza politica. Io personalmente non mollo di un centimetro e garantisco la prosecuzione della lotta. Quanto a Giorgia Meloni è evidente che ora per esistere come governante deve adeguarsi alla dottrina Biden e eseguire i diktat dell’Ue e della Nato sulla guerra, sulle armi a Kiev, sull’obbedienza atlantica. Oppure può tenere la schiena dritta nel qual caso verrà defenestrata entro sei mesi e il suo esecutivo finirà per cadere minato dai suoi stessi alleati per tornare al caro governo di unità nazionale. Auguri”, conclude Adinolfi.

Sezione: Politica italiana / Data: Lun 26 settembre 2022 alle 14:40
Autore: Veronica Mandalà / Twitter: @very_mandi
vedi letture
Print