"Consentire ai datori di lavoro del settore alberghiero e termale di non pagare i contributi a carico dell'azienda per 36 mesi fino a un massimo di 8.060 euro annui per tutti i dipendenti per i quali è cessato il trattamento di integrazione salariale, anche se il trattamento prosegue per altri lavoratori dipendenti dal medesimo datore di lavoro". Lo chiede uno degli emendamenti segnalati al dl Agosto, a prima firma del senatore Mauro Maria Marino (Italia Viva) che, spiega, "punta ad includere dagli sgravi i datori di lavoro del settore che tentano di recuperare la consistenza occupazionale precedente all'emergenza epidemiologica da Covid‐19, pur in presenza di condizioni di mercato assai incerte. "Tale disposizione - aggiunge - consentirebbe a migliaia di imprese del settore turistico e termale di riaprire anche parzialmente la propria attività, richiamando in servizio una parte del personale che attualmente usufruisce del trattamento di integrazione salariale.

Permetterebbe, ad esempio, la riapertura di un albergo che riprende l'attività ricettiva ma che a causa delle disposizioni anti covid non è in condizioni di riaprire il centro congressi o la spa. Oppure a una catena alberghiera che riapre gli alberghi ubicati nelle località in cui sono presenti soprattutto turisti italiani, mentre non può riaprire nelle destinazioni in cui è prevalente la presenza di turisti stranieri"

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 26 settembre 2020 alle 16:00
Autore: Rosa Doro
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