I fatti sono noti. In Commissione Giustizia al Senato il DDL Zan è tornato nelle mani del Presidente Elisabetta Casellati. Sarà pertanto la prossima riunione dell’ufficio di Presidenza della Commissione giustizia a scegliere quando mettere in calendario le norme antiomofobia, una volta avuto il via libera di Casellati. Mentre voci di aperta critica si levano dal mondo omossessualista, tra questi quella del cantante Fedez, che attacca i meccanismi che regolano la democrazia, "dimostrando quanto questi gli siano estranei ed oscuri" - si legge in una nota del Popolo della Famiglia. "Occorre contrastare l’aggressività ideologica di una minoranza cui i media danno però enorme risonanza con intelligenza tattica e sapienza politica".

Lucianella Presta, Coordinatore regionale del PdF Piemonte, dichiara: "Il Popolo della Famiglia chiede alle forze politiche del centrodestra, attualmente impegnate nella coalizione di governo, di non recedere di fronte all’attacco costituito dalla legge Zan nei confronti della libertà di pensiero ed espressione, garantite dalla nostra Costituzione. Con il pretesto della lotta alle discriminazioni si vuole imbavagliare il dissenso, come nelle peggiori dittature, senza apportare nessun vantaggio alle persone che pretende di difendere. La legge che punisce questi atti esiste già. Con lo spauracchio della omotransfobia si aprirebbe la strada al metodo di controllo delle opinioni. Tutti coloro che per sensibilità, religione o semplicemente diritto di critica non stimassero i progetti educativi lgbtq o si opponessero alla brutalità dell’utero in affitto, obiettivo ribadito dalle medesime associazioni, rischierebbero di essere denunciati. Siamo consapevoli della estrema gravità del momento a fronte di una crisi economica dai contorni sempre più allarmanti e della reazione sempre più accesa delle categorie variamente colpite. Intendiamo tuttavia ribadire ai nostri governanti come la perdita della libertà non debba essere il prezzo del riassestamento sociale. Occorre essere determinati, pronti anche ad aprire una crisi di governo. Aderendo alla richiesta della direzione Nazionale, a nome del PdF Piemonte, è stata inviata una comunicazione scritta ai Senatori dell’area di Centrodestra eletti in Piemonte e Valle d’Aosta. In essa si chiede loro di fermare fin da subito il DDL, anche a costo di aprire una crisi di governo considerando il DDL stesso una provocazione politica in seno alla maggioranza stessa di Governo".

Ecco il testo:

"Onorevole Senatore, il Coordinamento territoriale de Il Popolo della Famiglia del Piemonte Le chiede di mantenere ben ferma l’opposizione alla legge liberticida proposta dall’Onorevole Zan in materia di omotransfobia. Le chiediamo che tale opposizione sia di principio e dunque concreta e politica, comprendente per il Suo partito anche l’opzione di aprire sul tema la crisi di governo, perché sulle questioni di principio non ci sono poltrone che tengano. Fiduciosi dell’accoglimento della presente richiesta, visto il pericolo per la libertà di espressione che il DDL Zan rappresenta, ci è gradita l’occasione per porgerLe cordiali saluti".

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 10 aprile 2021 alle 14:20
Autore: Redazione PN
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