Il leader della Lega, Matteo Salvini è tornato a parlare della situazione italiana in preda al Coronavirus: "I primi passi del governo non servono a niente. Ha stanziato 3,6 miliardi che non salvano nemmeno un decimo del Pil a rischio. Se il decreto legge per contrastare gli effetti economici del coronavirus rimane con queste lacune non lo votiamo. È insufficiente, timido, con lacune, ritardi, incertezze. Servono più soldi. Si parla di 200 mila posti di lavoro a rischio. La sospensione delle tasse per due mesi è una presa in giro, deve durare almeno fino alla fine dell’anno. L’Europa deve contribuire, ma se da Bruxelles arrivassero dei no anche in un momento straordinario come questo è chiaro che andrebbe ripensato tutto quanto. Pagare cinque miliardi di euro ad una Unione che mi mette le dita negli occhi a questo punto diventa insostenibile", le sue parole riprese dal Corriere.it. 

Pertanto il leader leghista ha chiesto non di "sospendere le tasse, ma di annullarle. Serve un piano di intervento straordinario per partite Iva, artigiani e commercianti". E infine ricorda: "Noi chiedevamo di chiudere le frontiere e far scattare le quarantene già il 30 gennaio", ha detto in conferenza stampa alla Camera dei Deputati. 

Sezione: Politica italiana / Data: Mar 03 marzo 2020 alle 14:00
Autore: Rosa Doro
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