L’ex premier e leader del M5S Giuseppe Conte è stato ospite questa mattina in “Non Stop News” con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro e ha parlato della prosecuzione della sua attività politica, del Green Pass, del conflitto in Ucraina, di Conte Uno, dei suoi rapporti con Di Maio, del decreto flussi e della gestione dell’emergenza da parte di Mario Draghi

“La leadership non credo che sia solo una questione di pronunce, peraltro provvisorie cautelari da parte di un tribunale. Io e la comunità del M5S siamo uniti, non solo da tre anni di lavoro insieme ma poi anche da un voto che ha portato il 92% quasi il 93% dei votanti a esprimere una preferenza per questa leadership”, ha raccontato Conte. “Diciamo che si uniscono principi e valori per cui abbiamo lottato insieme in questi anni: penso all’etica pubblica, alla tutela dell’ambiente, alla sostenibilità, alla lotta ai privilegi, alla corruzione. Aspettiamo con fiducia i pronunciamenti dei tribunali, ma allo stesso tempo siamo ben decisi a lavorare e a dispiegare un’azione politica nei prossimi mesi e anni”.

“Abbiamo già predisposto tutto, perché comunque non possiamo rimanere appesi ai differenti pronunciamenti che possono venire da un tribunale. Ricorderete che in prima istanza era stato un provvedimento a noi favorevole, questo sfavorevole è di seconda istanza ed ha determinato la sospensione. Per questo faremo tabula rasa di quanto accaduto e torneremo dai nostri iscritti con una votazione già fissata per il 10 e l’11 marzo”, ha raccontato Conte. “In quell’occasione si rinnoverà la votazione statutaria, quindi tutti gli iscritti potranno tornare a votare. Non abbiamo mai paura della democrazia e del voto, è bello esercitarli anche continuamente. Io stesso mi sottoporrò a una nuova votazione con tutte le conseguenze di un voto democratico”.

“Sin dal primo governo ho cercato di dare un indirizzo politico unitario all’azione di governo. Anche nel Conte uno ho partecipato sempre ai consigli europei dove abbiamo rinnovato le sanzioni alla Russia per la violazione degli accordi di Kiev”, ha risposto Giuseppe Conte. “Non ho mai avuto dubbi, ho semplicemente cercato nell’ambito di un contesto che rispecchia una tradizione politica italiana di coltivare un dialogo con la Russia con la quale abbiamo anche rapporti commerciali, non sono culturali nell’ambito dell’Unione Europea. Non mi sono mai sognato di mettere in discussione la nostra collocazione euroatlantica e la nostra collocazione di fedeltà ovviamente e armonia con quello che era l’indirizzo politico europeo. Anche nella questione filoputiniana della Lega, in particolare di Salvini, io sono andato in parlamento personalmente a chiarire che non mi erano arrivate informazioni sufficienti al ministro dell’interno. Quando si è trattato di rimarcare anche una presa di posizione che rispecchiasse l’indirizzo ufficiale del governo nella sua unitarietà rispetto a singole iniziative di singoli ministri non ho mai fatto mancare con chiarezza la mia voce”.



“Vorrei invitare tutti i giornali e gli esperti commentatori a considerare che il M5S ha l’abitudine di fare anche assemblee congiunte, quindi con tutti i senatori, con cui ci confrontiamo su tutto”, ha detto Giuseppe Conte. “Dibattiamo in modo molto libero e poi facciamo sintesi. Questo forse fa delle volte venir fuori delle note di dissenso enfatizzate sulla stampa, ma sicuramente abbiamo una grande capacità di discutere e di fare sintesi. Per la questione del conflitto ucraino, è una questione che non abbiamo toccato a cuor leggero perché sarebbe infantile avviare una caccia alle streghe nei partiti. Sono decisioni che toccano le coscienze e i valori più profondi. Nessun parlamentare avrebbe mai immaginato di dover votare sull’invio di armi e ieri il parlamento in generale è stato compatto. Nel M5S c’è stato un solo voto contrario, in altri partiti della maggioranza ce ne sono stati di più. Non mi sognerei mai di dire che si tratti di posizioni tenere verso Putin o a favore di quanto sta accadendo”.


“Abbiamo fatto varie riunioni a cui è stato invitato anche il ministro Di Maio, ci siamo confrontati serenamente e tranquillamente. Quando si tratta di lavorare nell’interesse superiore non ci sono difficoltà”, ha risposto Giuseppe Conte. “Il ministro Di Maio ha fatto un passo indietro per quanto riguarda la presenza del Comitato di Garanzia dichiarando che sarà disponibile per alimentare il confronto democratico interno alla forza politica, al M5S, mi attengo a questo”. C’è stata anche una cena con Di Battista. “Sì ma come ho già dichiarato è stato tanto rumore per nulla: eravamo a uno spettacolo all’auditorium e ci siamo ritrovati casualmente e dopo con molte persone presenti ci siamo ritrovati a cena insieme, nulla di che”.
“Su questo sono franco: noi siamo collocati idealmente e praticamente in un’area progressista, lo siamo perché è la nostra azione politica. Pensate alla spinta che stiamo dando in direzione delle fonti rinnovabili per assicurare autonomia energetica all’Italia, alla grande battaglia per il salario minimo”, ha detto Giuseppe Conte. “Chi è in questo campo fa le nostre battaglie con noi. Il dialogo è l’essenza per il rafforzamento dell’azione politica. Se poi andando avanti non ci sarà questa disponibilità staremo lì a declamare in termini astratti il fronte progressista, che va alimentato in concreto con le azioni politiche”.

“È un problema un po’ antico, è chiaro che non è da un anno all’altro che si può risolvere il problema della nostra autonomia strategica. Ho fatto due proposte anticipate al presidente Draghi: un energy recovery fund, uno strumento di protezione che servirà alle famiglie e alle imprese contro i pesanti contraccolpi energetici e le gravi ricadute economiche che il conflitto ucraino sta producendo”, ha detto GiuseppeConte. “Potremo finanziare questo Energy Recovery Fund attraverso il già collaudato sistema del debito pubblico comune, in modo da rendere l’Europa più autonoma. Poi ovviamente puntando sulle fonti rinnovabili. Quanto al piano interno occorre un piano nazionale, dobbiamo lavorare molto intensamente per una sinergia virtuosa. Ovviamente dobbiamo farlo cercando di valorizzare la nostra capacità di stoccaggio, valorizzando le importazioni di gas che non siano quelle della Russia ma sicuramente puntando fortemente sulle rinnovabili”.

“Abbiamo bisogno anche di gestire i flussi dell’immigrazione. Il problema dell’immigrazione è un problema di contrastare quella irregolare ma nello stesso tempo di gestire i flussi”, ha detto Conte. “Avremo con gli ucraini tante persone che chiederanno la protezione internazionale. Un problema di manodopera va fatto fotografando la realtà rispetto a quella delle presenze rispetto alle presenze regolari. Negli anni futuri dovremmo incrementare ancora di più. Tutte le forze politiche dovranno confrontarsi più serenamente”.

“Siamo soddisfatti perché si è trattato di continuare con delle misure che avevamo già costruito, quindi c’è stato un segnale di continuità. Quest’ultimo provvedimento, il decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale, ha creato grande dibattito nel Paese prima ancora che nel parlamento. Va incidere fortemente su quello che è il diritto al lavoro”, ha risposto Conte. “Il green pass? Ho invitato il presidente Draghi e il ministro Speranza a un confronto quanto prima per un piano di revisione di tutte le misure. Ho avuto una grande responsabilità, so cosa vuol dire esercitarla, va fatto con il conforto del CTS e non declamando delle opinioni libere. Credo che alla luce dell’andamento della curva epidemiologica e del minore stress sulle strutture sanitarie, quel provvedimento possa essere soggetto a revisione”.

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 02 marzo 2022 alle 16:10
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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