"La priorità del Centrodestra è, nell’immediato, tutelare le case degli italiani dalle parti più problematiche della direttiva Ue sulle case green; tutto questo perché in Italia, a differenza di altri paesi, la proprietà immobiliare è diffusa – circa l’80% degli italiani secondo FIAIP vive in case di proprietà – e la casa viene trasmessa di generazione in generazione. La casa è, insomma, un bene che ha un valore economico, materiale ma non solo. Anche per questo, il mattone è un investimento da sempre per gli italiani, che vi ripongono risparmi e speranze e partono proprio dalla casa per costruirsi una stabilità di vita”. Lo dichiara Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, componente VIII ambiente, che aggiunge: “Il problema del parco immobili vetusto però resta e se è giusto fermare una norma nefasta e costrittiva, lontanissima dall’idea di libertà che abbiamo, è pur vero che occorre prenderne coscienza e attivarsi per risolvere. Serve, infatti, un vero piano casa nazionale, che manca in Italia dall’ultimo governo Berlusconi. Questo piano deve avere come pilastro proprio la riqualificazione degli immobili. Attualmente, infatti, secondo i dati di ANCE, oltre 9 milioni di immobili (circa 2 case su 3), dovrebbero essere ammodernati, per di più in tempi stretti, con prevedibili conseguenze sui prezzi dei materiali e i costi. Dunque, dobbiamo correggere la normativa ma anche instradare il Paese verso l’efficientamento, nel modo adatto al caso italiano”.

Per far questo, secondo Mazzetti, bisogna prevedere “un sistema di incentivi strutturali e stabili secondo il criterio della proporzionalità e a favore dei meno abbienti, sulla scia del Superbonus ma evitando gli errori che lo hanno compromesso” nonché prevedere “le deroghe che occorrono a seconda delle caratteristiche degli immobili e dei territori in cui sorgono”; in parallelo, occorre “rimandare le scadenze, fissando un cronoprogramma fattibile, sia per dare a tutti la possibilità di intervenire sia per evitare effetti speculativi perversi”, con l’obiettivo, per esempio, di “portare gli energivori in classe E o superiori da qui al 2040”. Per sostenere la mole di lavori e completarsi, il settore edile “ha bisogno di stabilità, che tanto è mancata negli ultimi anni. Sono convinta che il Centrodestra saprà intervenire anche qui. Servono controlli ma solo dopo la realizzazione dei lavori, una vera rivoluzione per un Paese imbrigliato dai veti, dai pareri e dalle burocrazia, e una cornice normativa chiara, lineare, semplicissima. Deve affermarsi il principio del fare, non del vietare. Altrimenti non partono i cantieri”. “Ad ogni modo, la direttiva per come oggi è scritta preoccupa tutti, noi e gli operatori, a partire da ANCE, Confedilizia e Abi, per questo occorre modificarla molto, in sede europea e nel nostro parlamento”, ribadisce Mazzetti.

Sezione: Politica italiana / Data: Ven 03 febbraio 2023 alle 20:40
Autore: Redazione Milano
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