“Che la situazione delle carceri fosse potenzialmente esplosiva con l’arrivo della pandemia era un fatto noto a tutti.

Con i problemi di sovraffollamento mai superati dall’Italia come pure di sotto organico nella polizia penitenziaria era prevedibile che i primi episodi di contagio in cella e l’introduzione delle regole di contenimento all’inizio del 2020 avrebbero scaturito disordini in mancanza di indicazioni chiare da parte del ministero e il corretto coinvolgimento dei detenuti sulle misure”. Così in un post su Facebook il vicepresidente della Camera e Presidente di Italia Viva Ettore Rosato 

“La storia di quei mesi la conosciamo. Abbiamo contestato da subito le carenze organizzative, gli errori comunicativi e le inefficienze dell’amministrazione penitenziaria. Anziché anticipare gli eventi ed evitare quello che invece è poi accaduto si è lasciato che le carceri italiane cadessero nel disordine, reagendo in ritardo e male (tutti ricordiamo lo scandalo sulla scarcerazione dei boss mafiosi). Come sempre accadeva allora, noi denunciavamo ma venivamo ignorati. Succedeva sui penitenziari, sul giustizialismo, sulla prescrizione…” . Rosato prosegue: “Ecco, tra le tante discontinuità del governo Draghi, mi piace ricordare quella sulla giustizia: con Alfonso Bonafede che non è più ministro. Sulle carceri c’è un grande lavoro da fare, soprattutto per rendere più umano un luogo che deve essere di rieducazione e riabilitazione. Sono stati 61 i suicidi tra i carcerati nel 2020, ma sono anche 6 gli agenti di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nello stesso anno.

Serve un cambio di rotta. E le parole della ministra Marta Cartabia sulla dignità dei detenuti e sul ruolo che la Costituzione affida al carcere danno il senso di questa missione”.

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 03 luglio 2021 alle 20:30
Autore: Redazione PN
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