Carlo Calenda, leader di Azione, ha analizzato a tutto tondo la situazione politica ed economica italiana.

Le cose stanno andando sempre peggio. La chiusura estiva trova un'Italia più fragile. I grandi dossier industriali, da ILVA ad Alitalia e Autostrade, sono impantanati. FCA, dopo aver preso il prestito garantito dallo Stato, sposta la produzione in Polonia su una piattaforma PSA, bloccando i fornitori italiani. Il Recovery Fund, presentato come la vincita della lotteria di capodanno, deluderà molte aspettative.

La verità è che non riusciamo a spendere i soldi che abbiamo: 1,8 milioni di assegni della Cassa Integrazione non sono ancora arrivati e 9mila laureati in medicina aspettano invano una borsa di specializzazione. Sulla scuola i messaggi continuano ad essere vaghi e contraddittori e tutto ciò pesa soprattutto sulle donne. Migliaia hanno già lasciato il posto di lavoro per tornare a casa. È un fatto indegno. 

Intanto i ministeri sono vuoti da mesi per lo "smart working", mentre il resto del Paese lotta per non affogare e i finanziamenti non arrivano alle imprese.

I riformisti sono sempre più piegati ai populisti, dal taglio dei parlamentari al MES, il PD è oramai ridotto a un patto di potere tra Bettini e Franceschini. Francamente faccio fatica a ricordare un'affermazione significativa di Zingaretti negli ultimi sei mesi, con l'eccezione dell'investitura di Conte come nuovo leader dei riformisti. A destra, nello schieramento sovranista, quelli della "rivoluzione liberale" sono finiti a fare i portaborse di Salvini, tra slogan vuoti e proposte assurde. 

Eppure ci sono segnali di risveglio dell'Italia seria, quella che lavora, produce, studia e fatica.

Nelle ultime settimane ho presentato il libro in 13 città, da Padova a Siracusa. In ognuna di queste tappe ho incontrato centinaia di cittadini pronti a mettersi in moto. Persone che si sono stancate di vedere un Paese serio governato e rappresentato da politici "eco", che ripetono le preoccupazioni dei cittadini senza offrire soluzioni, e da chi si accontenta del meno peggio, che finisce regolarmente per diventare il peggio in assoluto.

La crescita costante di Azione nei sondaggi e il successo del libro - alla quinta ristampa e primo tra i saggi - sono segnali che, piano piano, il nostro messaggio sta facendo breccia. 

Non succederà in un giorno, è un lavoro lungo e faticoso, ma non c'è battaglia più bella. L'autunno sarà duro per l'Italia, quando quelli che oggi sembrano solo numeri - il peggiore calo del PIL dal dopoguerra - si trasformeranno in una profonda crisi economica e sociale. Azione deve riuscire a diventare il nuovo baricentro della politica italiana e a una solida casa per chi crede che liberali, popolari e riformisti, debbano lottare insieme. 

LE PROSSIME TAPPE

Noi faremo la nostra parte in modo costruttivo, come abbiamo sempre fatto. Studiando, elaborando proposte concrete, inviandole al Governo e difendendole in Parlamento. Tra l'altro dalla scorsa settimana abbiamo anche una rappresentanza alla Camera che renderà il nostro lavoro parlamentare più incisivo.

Dopo Ferragosto tornerò in molte altre piazze d'Italia per presentare i Mostri, che non è un saggio ma un libro militante che contiene le idee che guidano la nostra battaglia politica. Vi aspetto lì.

Intanto vi auguro buone vacanze e vi ringrazio per il sostegno dato a un'iniziativa che all'esordio sembrava incerta e persino impossibile. Siete stati coraggiosi.

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 08 agosto 2020 alle 11:30
Autore: Giovanni Spinazzola
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