“La mia proposta è quella di vaccinare tutte le persone che vengono ricoverate negli ospedali italiani, sono per definizione persone fragili. Immaginiamo, ad esempio, tutte le persone anziane che vengono ricoverate e magari hanno poca mobilità e andrebbero raggiunte a casa. Se vengono in ospedale per un’altra ragione potrebbero essere vaccinate, a patto che abbiamo le dosi. Questo significa vaccinare una grande numero di persone”. Lo ha detto Raffaele Bruno, direttore Malattie infettive del S. Matteo di Pavia, ospite di Buongiorno su Sky TG24. “La mia idea non è stravolgente ma modifica sicuramente il corso dell’epidemia”, ha concluso.

“Il fatto che dobbiamo velocizzare è una cosa talmente ovvia. I motivi dei ritardi sono tantissimi, il primo è la penuria di dosi all’inizio, poi l’organizzazione che non è centralizzata ma variegata nelle 21 Regioni. Tuttavia sono ottimista perché penso che tra breve avremo le dosi necessarie. Avremo un nuovo vaccino che sarà monodose e l’Europa spingerà sulla produzione di nuove dosi. Penso che se abbiamo un po’ di pazienza avremo le dosi necessarie, ma servono strategie per vaccinare quante più persone possibili. Lo ha detto Raffaele Bruno direttore Malattie infettive del S. Matteo di Pavia, ospite di Buongiorno su Sky TG24 che ha aggiunto: “Sarà importante vaccinare anche i bambini, non tanto per la malattia ma quanto per l’infezione perché possono essere dei vettori. Sara fondamentale e strategico vaccinarli quando il vaccino è sicuro”.

Vaccinare con una sola dose chi è già guarito dal virus è “una decisione saggia, peraltro confortata da dati scientifici. L’infezione naturale fa sì che l’organismo produca gli anticorpi quindi fare la vaccinazione equivale a un buster. E’ importante perché ci fa risparmiare delle dosi garantendo un’immunità adeguata”.

“La variante non è più aggressiva, vedo sempre la stessa patologia. In queste settimane io registro un’età media più bassa. E anche il report dell’Iss lo conferma. E’ chiaro che più persone si infettano e più persone possono avere la malattia. Ma prioritarie restano le persone over 60”.

“Non si può e non si deve convivere con il virus. E’ una tattica sbagliata, noi stiamo facendo da troppo tempo tattica inseguendo il virus, chiudiamo quando i contagi sono troppo diffusi e gli ospedali raggiungono il livello di guardia. E’ una tattica che non paga. Ogni settimana di ritardo nella chiusura comporta tre settimane per ritornare all’Rt iniziale”. L

“L’immunità di gregge varia in base all’Rt dipende da come sarà la diffusione in quel momento. se l’infezione avrà un’accelerazione dovremo aumentar le persone vaccinate”. Lo ha detto Raffaele Bruno direttore Malattie infettive del S. Matteo di Pavia, ospite di Buongiorno su Sky TG24

Sezione: Politica italiana / Data: Gio 04 marzo 2021 alle 14:20
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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