Il leader di Italia viva Matteo Renzi, parlando in Senato, in occasione delle presentazioni delle intenzioni di voto riguardo le mozioni di sfiducia presentate contro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ha dichiarato: “Non si fa politica pensando alla legge del taglione, alcune espressioni riguardanti il giustizialismo ci hanno fatto male: è stato detto “se esiste un sospetto anche chi è pulito si dimetta“. Non siamo d’accordo, bisogna rifiutare la legge del sospetto, come Falcone la definiva anticamera del komeinismo.

Bonafede faccia il ministro della Giustizia e non del giustizialismo, riguardo le scarcerazioni c’è stata molta superficialità e riguardo le riforme c’è ancora troppo da fare. La lotta alla cultura mafiosa deve vederci uniti, noi siamo garantisti ma non buonisti: quando Andrea Orlando nel 2016 mi disse che Provenzano stava morendo e si chiedeva di farlo morire a casa, noi che siamo per la giustizia e prendemmo un impegno, mantenuto anche per Totò Riina, ossia garantirgli il massimo delle cure possibili ma in carcere, perché quello era il loro posto.”

Sezione: Politica italiana / Data: Mer 20 maggio 2020 alle 13:10
Autore: Camilla Galvan
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