“Il Pnnr rappresenta una sfida enorme. La sfida del Paese che vogliamo essere e della direzione in cui vogliamo proiettare i nostri territori, le nuove generazioni, il sistema produttivo. Qualità della programmazione e dei progetti, rapidità di decisione e di azione sono, qui come altrove, fattori chiave. E’ un dato nuovo e di rottura col passato che chiama tutti noi a un radicale cambio di passo poiché stabilisce una connessione ineludibile: le risorse e gli investimenti sono determinanti ma altrettanto determinante è la strategia e direzione verso cui muovere”.

Così stamane la Presidente di Italia Viva, Viceministra alle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, intervenendo all’incontro “Il Pnrr volano per le infrastrutture del Piemonte”, promosso da Italia Viva ad Asti.



“La parola chiave di questo tempo deve essere integrazione delle risorse e degli strumenti”, ha detto ancora la Viceministra. “E’ adesso che dispiega tutta la sua forza il monito del Presidente Mattarella: questo è il tempo dei costruttori. Lo è anche in Piemonte, dove il Piano nazionale di ripresa e resilienza permette una visione di sistema, indicando tra l’altro nella sostenibilità, nella connessione tra infrastrutture stradali e ferroviarie, nella triade accessibilità-intermodalità-interoperabilità una condizione determinante dello sviluppo”.

Nel corso del suo intervento Bellanova si è anche soffermata sulla rilevanza del sistema degli interporti piemontesi e sulla vocazione del Basso Piemonte quale retroporto naturale del sistema Genova-Savona.

“E’ evidente: il sistema degli interporti piemontesi riveste un ruolo cruciale per lo sviluppo del comparto logistico e del sistema industriale e per l’intero Paese. Per recuperare le quote di mercato che l’Italia ha perduto a favore dei porti del Nord Europa, per consolidare la leadership mediterranea dei porti liguri", ha proseguito Bellanova, "è necessario creare le condizioni per alimentare in modo efficiente ed organizzato le aree di retroporto naturale, e tra queste quelle del Basso Piemonte con le province di Alessandria e Asti.
Realizzare un sistema retroportuale capace di sostenere adeguatamente il sistema portuale ligure è programmazione che non può più essere procrastinata se si vogliono sfruttare appieno le enormi potenzialità del sistema portuale ligure.
Parte del lavoro è già stato fatto e diverse importanti iniziative in chiave retroportuale sono già state intraprese, basti pensare al Decreto Genova con l’investimento di 30 milioni di euro per interventi volti a garantire l’ottimizzazione dei flussi veicolari logistici in ingresso e in uscita dal porto di Genova, e istituendo la Zona Logistica Semplificata.
Uno dei nostri obiettivi è procedere alla modifica dell’Art. 7 del Decreto, modificando l’elenco puntuale di località in cui è istituita la ZLS in un’area di riferimento che includa il basso alessandrino e l’astigiano, superando l’attuale impasse e agendo nella giusta direzione avendo ben presenti anche le istanze delle comunità territoriali coinvolte. Nello stesso Decreto Genova d’altra parte è contemplato il progetto di trasformazione dello Scalo Smistamento di Alessandria in Nuovo Scalo Alessandria con tutte le opere di adeguamento, coerenti con la posizione baricentrica e fortemente strategica per il passaggio delle merci.
Un progetto finanziato dal Governo con 2 milioni di euro: sarà nostra premura, è questo il nostro impegno, monitorarne attentamente lo sviluppo e l’attuazione”.

Sezione: Politica italiana / Data: Sab 17 luglio 2021 alle 18:45
Autore: Redazione PN
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