“La pandemia del Coronavirus ha acuito il divario di genere in termini di disoccupazione, peso del lavoro domestico, sicurezza economica e autonomia personale. Le donne stanno soffrendo le conseguenze di errori e sottovalutazioni del passato rispetto a un fenomeno che è esteso a tutta la società europea. Ecco perché bisogna rilanciare subito la battaglia dell'uguaglianza salariale. I dati Eurostat dicono che le donne in Europa guadagnano in media il 14,1% in meno degli uomini e, anche se in Italia la situazione sembra migliore rispetto ad altri Paesi, anche la più minima discriminazione non è più tollerabile. L’esempio della Nuova Zelanda ci insegna che è  possibile perseguire la parità sostanziale perché il governo del Paese ha tradotto la legge sull’equità salariale in azioni concrete di parità di retribuzione per lavoro di pari valore, chiamando in causa le aziende e il monitoraggio da parte delle Istituzioni.

Per questo la proposta della Commissione europea della scorsa settimana va nella direzione giusta, prevedendo, come da sempre sostenuto dal Movimento 5 Stelle, anche un sistema sanzionatorio per chi sfrutta il lavoro femminile. Allo stesso tempo, è necessario introdurre un salario minimo adeguato che elimini il fenomeno sempre più in crescita delle lavoratrici povere. L’8 marzo è una festa di consapevolezza, ma accanto alle politiche e a nuove iniziative legislative che difendano i diritti delle donne per davvero, credo che molto dobbiamo fare sul versante culturale che significa l’impegno di tutti a concepire un nuovo modello sociale che riconosca il ruolo della donna nel lavoro e nell’economia. Non vogliamo solo celebrare una ricorrenza sul calendario, ma modelli culturali di pari opportunità”, così in una nota Daniela Rondinelli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

Sezione: Politica italiana / Data: Lun 08 marzo 2021 alle 18:30
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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