“La Ue faccia chiarezza sulla plastic tax, che penalizza le nostre aziende senza garantire un impatto efficace nella lotta all’inquinamento. Per rientrare della spesa del Piano di Ripresa tramite risorse proprie, le istituzioni Ue devono reperire fondi senza danneggiare ulteriormente settori economici già duramente colpiti dalla crisi Covid. La plastic tax viene proposta come una soluzione, ma sembra che l’Ue segua più l’ideologia che la realtà, con il rischio di disincentivare, anziché favorire, la ripresa economica, nonché di aprire margini a importazioni di merci estere. Ho presentato un’interrogazione alla Commissione, per chiedere se intenda colpire l’importazione di merci concorrenziali a quelle europee, anche in base all’impronta inquinante, nonché per verificare se ci siano valutazioni d’impatto su come la plastic tax possa contribuire, in termini concreti, a far diminuire l’inquinamento, ma soprattutto quanti posti di lavoro sarebbero a rischio in caso di introduzione di questa tassa. Dall’Ue ci aspettiamo risposte in tempi rapidi: colpire le nostre aziende per favorire la concorrenza sleale, danneggiare il know how, mettere a rischio posti di lavoro europei e neppure avere un effettivo impatto sull’ambiente sarebbero un danno e una beffa inaccettabili”.

Così in una nota Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega, componente della Commissione Industria, firmataria dell’interrogazione alla Commissione Europea.

Sezione: Politica estera / Data: Mar 01 dicembre 2020 alle 01:15
Autore: Redazione PN
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