“I lavoratori delle piattaforme digitali non sono dei lavoratori di serie B e i loro contratti di lavoro devono essere in linea con quelli degli altri dipendenti. Il voto del Parlamento europeo, che a larga maggioranza ha approvato il rapporto Brunet, è un importante passo in avanti nella costruzione di un’Europa sociale che difende tutti i lavoratori, senza lasciare nessuno indietro. L’anarchia che si è diffusa nei settori che utilizzano le nuove tecnologie deve essere bandita dall’Europa con lo strumento forte di una direttiva, vincolante per tutti gli Stati membri, che metta alcuni punti fermi sulle tutele da estendere: una assicurazione contro gli infortuni, trasparenza degli algoritmi che disciplina i turni e i carichi di lavoro,  inversione dell’onere della prova in capo alle aziende.

La transizione digitale deve mettere i cittadini al centro e non possiamo permettere che gli algoritmi siano al di sopra della legge e dei diritti. Per questo ci vuole uno strumento legislativo europeo, per regolamentare una forma di lavoro che oggi in tutti i paesi europei è tutelata per lo più dalla giurisprudenza e dalle sentenze dei Tribunali, mentre abbiamo bisogno di norme comuni europei per evitare concorrenza sleale tra Paesi e tra lavoratori. I riders e tutti quelli che lavorano nei servizi di consegna cibo o di trasporto devono avere maggiori certezze giuridiche e noi siamo dalla loro parte”, così Daniela Rondinelli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in una nota.

Sezione: Politica estera / Data: Gio 16 settembre 2021 alle 11:10
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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