"La Russia è ancora concentrata soprattutto sul Donbass. Il ritmo dell’avanzata non è così rapido come il Cremlino vorrebbe. Ci sono complicazioni che hanno molteplici motivi. In primo luogo, la leadership politica russa esita ad aumentare il livello delle truppe impegnate nella guerra, che pure molti esperti consigliano. Il governo è impegnato a continuare la lotta con un numero limitato di forze. Per quanto ne so, la ragione dietro questa scelta è che si vuole preservare una percezione di vita normale in Russia. Vogliono che il popolo pensi che c’è una operazione speciale in corso da qualche parte, che però non ha alcun impatto sul quotidiano. E in verità dal punto di vista economico, culturale e del tempo libero la vita in Russia continua come prima. Non c’è il senso di una mobilitazione e se non guardi la tv non hai l’impressione che combattiamo una guerra in Ucraina. Questo è considerato molto importante per preservare la stabilità politica e quindi non ci sarà alcun incremento dello sforzo bellico".

Lo ha spiegato oggi al Corriere della Sera Dmitrij Suslov, direttore del Centro studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia di Mosca, uno dei pensatoi del Cremlino.

"La guerra - ha aggiunto - potrebbe andare avanti a più bassa intensità almeno per un anno. Poi ci potrebbe essere una ripresa violenta delle ostilità".

Sezione: Politica estera / Data: Dom 22 maggio 2022 alle 11:15
Autore: Simone Gioia
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