"Il Tribunale internazionale dell’Aia ha compiuto un passo importantissimo contro Vladimir Putin, che ha valore sia legale che politico".

Lo dice Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, oggi al Corriere della Sera.

"Indipendentemente dal fatto che la Russia riconosca o meno la giurisdizione del Tribunale, questa decisione limiterà enormemente le possibilità di viaggiare per Putin, dovrà prima di ogni spostamento riflettere molto bene dove andare e verificare di avere il visto. Politicamente il significato è ancora più forte agli occhi del mondo e delle élite russe - spiega il consigliere di Zelensky. Putin è stato desacralizzato e sminuito allo stato di braccato sospetto di crimini molto gravi. Sino a ieri lui aspirava al governo del mondo, oggi vive la fine vergognosa della sua carriera. Il Tribunale ricorda alla comunità internazionale che le responsabilità di questa tragica guerra sono irreversibili, non si possono cancellare. A Putin - prosegue - viene tolta l’immunità funzionale di capo di Stato, non ha più protezione legale. I 123 Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma sono tenuti ad arrestarlo se transita sui loro territori. Ne consegue che la curiosa tendenza da parte di larghi settori delle classi dirigenti europee di proteggere Putin è definitivamente delegittimata. D’ora in poi sarà impossibile sedere al tavolo dei negoziati con una persona ufficialmente sospettata di crimini di massa contro l’umanità" conclude.

Sezione: Politica estera / Data: Dom 19 marzo 2023 alle 10:30
Autore: Simone Gioia
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