"Dopo l'accordo sul grano i nostri sforzi potranno essere diretti ad altri ambiti, a partire da quello energetico". Queste le parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan pronunciate lo scorso lunedi dopo il Consiglio dei Ministri, a 4 giorni dal viaggio in Russia, dove domani incontrerà il presidente russo Vladimir Putin.

Il faccia a faccia previsto a Sochi è il secondo tra i due, conferma il fatto che Erdogan è l'unico leader Nato a sedere al tavolo con Putin e arriva a due settimane dall'incontro di Teheran. E' un dato da sottolineare che i due incontri avvengano a 15 giorni di distanza, mentre nei primi mesi del conflitto e nei mesi precedenti l'invasione dell'Ucraina non vi siano stati faccia a faccia tra i due, nonostante l'insistenza della diplomazia di Ankara. Erdogan mostra che il canale di dialogo con Mosca è solido e rilancia sull'energia, per evitare che Mosca stringa i rubinetti che provvedono a soddisfare il 45% del fabbisogno interno turco. E' da un lato vero che la Turchia non ha applicato le sanzioni economiche nei confronti della Russia e per questo si pone in una posizione diversa dall'Europa, ma è altrettanto vero che le forniture di droni turchi all'Ucraina hanno creato non poco fastidio a Mosca.

Sezione: Politica estera / Data: Gio 04 agosto 2022 alle 10:20
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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