“Mentre l’Ue valuta i termini dell’accordo doganale con la Turchia in vigore dal 1995 e che si spera sia presto, seppur tardivamente, sospeso, Erdogan da un lato si erge a difensore dell’estremismo islamico, minacciando di boicottare i prodotti francesi in caso di restrizioni ai predicatori di odio da parte di Parigi, dall’altro solleva una disputa all’interno dell’Organizzazione Mondiale del Commercio contro le politiche europee a difesa dell’acciaio. Assurdo: Ankara, incurante di una crisi economica e di credibilità che la sta colpendo, oltre a reprimere la libertà di giornalisti, avvocati e della minoranza curda, continua ad agire con provocazioni continue nel Mediterraneo con minacce all’integrità territoriale della Grecia e all’utilizzo delle risorse energetiche di Cipro, e oggi giunge persino a utilizzare la politica commerciale come arma per fare pressioni politiche su un’Europa da tempo in ostaggio del regime turco. Erdogan sa bene che può comportarsi così perché l’Ue è come sempre divisa e Berlino, col silenzio complice di Roma, vigilerà per non permettere drastici cambi di atteggiamento nei suoi confronti. Finalmente, su pressioni di Parigi e a fronte di condizioni mai rispettate da una realtà che resta crocevia internazionale di prodotti contraffatti che violano marchi Ue - in particolare italiani e francesi - si parla di rivedere l’appartenenza della Turchia all’Unione Doganale dell’Ue. Con ritardo, a Bruxelles si comincia a discutere di ciò che la Lega denuncia da anni: la Turchia non rispetta i nostri standard, mette in pericolo i nostri interessi commerciali e deve restare fuori dall’Ue e dalla nostra Unione Doganale perché ben poco ha oggi a che fare coi nostri valori. La Lega continuerà a battersi per interrompere definitivamente, non solo sospendere, i negoziati di adesione della Turchia e la pioggia di denaro che, ogni anno a vario titolo, da Bruxelles giunge ad Ankara come gli assurdi fondi di pre-adesione o quelli per rispondere al ricatto turco sull’immigrazione di massa. O si cambia rotta, rispondendo colpo su colpo alla prepotenza turca, oppure Erdogan sarà sempre più egemone sia sul versante commerciale che geopolitico”.

Così in una nota Marco Campomenosi, capodelegazione della Lega al Parlamento Europeo, sul dibattito in corso nelle istituzioni europee riguardo all’accordo doganale tra Ue e Turchia.

Sezione: Politica estera / Data: Mer 02 dicembre 2020 alle 09:50
Autore: Redazione PN
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