"È la più grande transizione economica che il mondo abbia visto dai tempi della Rivoluzione industriale e sono assolutamente convinto che sarà un bene per l’economia, per l’aria che respiriamo, per i nostri bambini che finiscono in ospedale per l’asma da inquinamento e per la sicurezza nazionale, perché le forze armate hanno indicato che il clima moltiplica i rischi".

Lo afferma l'inviato Usa per il clima, John Kerry.

"Se saremo più ambiziosi e raggiungeremo una massa critica di Paesi che adottano piani per tenere in vita l’obiettivo di 1,5°, ciò ci permetterà di continuare nei prossimi mesi a portarne altri a bordo - afferma. Io penso che vedremo Paesi che non hanno finora definito obiettivi forti farlo per la prima volta. Anche se sarà meno di 1,5°, ci sarà un campo d’azione che ci permette di affinare e accrescere lo sforzo. È una battaglia continua - sottolinea. Penso che man mano che le persone impareranno di più sui piani nazionali per affrontare i cambiamenti climatici - prosegue, diventeranno più consapevoli sui lati positivi di questa transizione, che creerà milioni di posti di lavoro nella costruzione di reti intelligenti, di energie rinnovabili, nella ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie. L’America stessa non ha una rete nazionale, non possiamo mandare l’elettricità per esempio dalla California a New York ma possiamo costruirla: richiederà elettricisti, operai siderurgici, operatori di mezzi pesanti e così via, per generazioni" conclude.

Sezione: Politica estera / Data: Sab 02 ottobre 2021 alle 10:00
Autore: Simone Gioia
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