Marco Zanni, europarlamentare della Lega, presidente del gruppo ID, nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento europeo ha dichiarato: "A quasi 5 mesi dal famoso Consiglio di luglio dove capi di governo raggiunsero un accordo che fu raccontato come un grande successo dell'Ue, siamo tornati al punto di partenza: è stato perso del tempo. Oggi si punta il dito su due Paesi che mettono il veto legittimamente, ma le regole devono valere da entrambe le parti: chi chiede il rispetto dello stato di diritto perché è un pilastro fondamentale dei trattati deve anche rispettare poteri e modalità di esercitarli che vengono garantiti ai Paesi da trattati e regole. Era chiaro già a luglio che Polonia e Ungheria avrebbero posto il veto, ma la maggioranza in Ue ha deciso scientemente di andare avanti e di provocarlo. Ci sono responsabilità chiare nei ritardi da entrambe le parti e nella maggioranza di questo Parlamento che ha deciso di proseguire su un meccanismo politico punitivo che nulla ha a che fare col rispetto dello stato di diritto. Mi stupisco dei cosiddetti europeisti che oggi invocano un accordo intergovernativo per superare l'impasse: sono loro che hanno voluto andare avanti sul Recovery Fund con il metodo comunitario che ha mostrato tutti i suoi limiti. L'Europa di oggi - dice Zanni - non è un Continente unito, ma fatto di nazioni che legittimamente hanno interessi diversi e conflittuali. La responsabilità più forte è di chi continua a utilizzare le regole in maniera politica per punire chi non è allineato a un certo pensiero unico. Questo metodo non funziona, non si può pretendere una dittatura della maggioranza. Serve capire quali sono gli errori e i limiti di questa Ue - prosegue -. Abbiamo sospeso regole fiscali, Patto di stabilità, regole su aiuti di Stato, la Bce sta forzando il suo mandato. Davvero i metodi che utilizziamo sono compatibili con quello che è oggi l'Ue? Forse è meglio concentrarsi su poche cose e farle bene, piuttosto che perseguire un progetto che oggi è antistorico e che i cittadini e i governi non vogliono".

Sezione: Politica estera / Data: Mer 25 novembre 2020 alle 13:20 / Fonte: Ansa
Autore: Roberto Tortora
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