Il Kosovo sta osservando oggi una giornata di lutto per l’ufficiale di polizia ucciso ieri in scontri con uomini armati serbi, che si sono poi barricati in un monastero ortodosso a Banjska, nel nord del Paese. Nell’attacco, che ha rinnovato le tensioni tra Pristina e Belgrado, sono morti anche tre aggressori. Il primo ministro del Kosovo Albin Kurti ha accusato la Serbia di sostenere il gruppo armato. Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha affermato che i funzionari del Kosovo hanno la responsabilità ultima delle morti, aggiungendo che i tre uomini armati uccisi erano serbi del Kosovo.

All’attacco avrebbero partecipato circa 30 uomini armati vestiti con uniformi da combattimento. Gli uomini armati, con il viso coperto, hanno aperto il fuoco su una pattuglia di polizia intorno alle 3 del mattino a Banjska, un villaggio situato a 55 chilometri a nord di Pristina, uccidendo Bunjaku e ferendo un altro agente. Hanno poi utilizzato un veicolo blindato per sfondare i cancelli del monastero del villaggio, dove sono rimasti in conflitto con la polizia kosovara fino a sera. Le due parti si sono scambiate sporadicamente colpi d’arma da fuoco fino al calare dell’oscurità, quando gli assalitori sono fuggiti a piedi dal monastero. Tre degli aggressori sono stati uccisi e due feriti.Due uomini armati e quattro serbi, scoperti nelle vicinanze con apparecchiature di comunicazione, sono stati arrestati e sono indagati per atti terroristici, riferisce oggi l’Associated Press. La polizia ha sequestrato i veicoli utilizzati nell’attacco, sui quali sono state trovate armi da fuoco di diversi calibri, ma anche esplosivi, munizioni e attrezzature logistiche in grado di equipaggiare centinaia di persone, secondo il ministro degli Interni kosovaro Xhelal Svecla.

Sezione: Politica estera / Data: Lun 25 settembre 2023 alle 16:20
Autore: Tommaso Di Caprio
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