Mantenere un regime di restrizioni e di allerte locali severe nel Regno Unito è "una stringente necessità" anche dopo la scadenza domani del lockdown nazionale bis in Inghilterra, perché "non possiamo permetterci di rilassarci" fino a quando un vaccino anti-Covid, che "ancora non c'è", non sarà approvato. Lo ha detto oggi alla Camera dei Comuni il premier Boris Johnson, invitando i deputati a votare a favore dei piani governativi sulle precauzioni post-confinamento, piani osteggiati da una parte della maggioranza Tory in nome delle 'libertà individuali' e dei contraccolpi sull'economia.

"Ci sono segnali promettenti" e "quasi ogni scienziato con cui ho parlato ritiene che una svolta ci sarà di certo", ma "non possiamo essere completamente sicuri sui tempi" e "dobbiamo essere realisti sul fatto che un vaccino ancora non c'è, alcun vaccino", ha proseguito il premier Tory, aggiungendo che il virus "è stato contenuto" nel Regno grazie al lockdown, "ma non eradicato" per ora. E che quindi sarebbe pericoloso abbassare la guardia, "specialmente durante i mesi freddi dell'inverno".
Johnson ha sottolineato che le nuove misure restrittive previste dal sistema di allerte territoriali (gialla, arancione e rossa) in vigore da domani "non sono un nuovo lockdown" neppure per le zone rosse o arancione (il 99% dell'intera Inghilterra, almeno inizialmente). Ma ha riconosciuto apertamente che non sono neppure "un ritorno alla normalità", rivendicando "che non si possono rimuovere tutte le restrizioni d'un colpo" e che parte delle limitazioni sono destinate a rimanere come minimo fino "alla prossima primavera". Anche perché, malgrado il calo dei contagi e dei ricoveri ottenuto in queste settimane" di confinamento nazionale, gli ospedali del servizio sanitario (Nhs) restano al momento "sotto pressione".
Come segnale di attenzione verso "l'angoscia" dei settori di business più colpiti dalla pandemia, e in particolare dei pub che non servono cibo (destinati a restare chiusi anche con l'allerta arancione nel periodo prenatalizio e natalizio), il primo ministro ha poi annunciato - in aggiunta ai sussidi pubblici già stanziati negli ultimi mesi - un contributo ulteriore di 1000 sterline per ciascun esercizio a dicembre.
Il leader laburista Keir Starmer gli ha risposta accusando il gabinetto conservatore di un non avere una strategia complessiva, di non garantire con le misure annunciate una sicurezza piena al Paese e di non offrire compensazioni economiche "lontanamente sufficienti". Ragion per cui l'opposizione, a differenza di quanto accaduto sul lockdown, questa volta s'asterrà, sebbene contribuendo comunque di fatto con questa scelta a evitare rischi di bocciatura per l'esecutivo. "Il Labour non propone alcun piano alternativo" concreto, la secca controreplica di Boris Johnson.
Il voto della Camera è previsto nel pomeriggio, non prima di alcune altre ore di dibattito..

Sezione: Politica estera / Data: Mar 01 dicembre 2020 alle 15:40
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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