“Dal punto di vista della capacità militare, cambierà poco. Non sono Paesi che aggiungono particolare forza nella Nato. Il maggiore contributo è dato dagli Usa, seguiti da Gran Bretagna e Canada. L’Italia è uno dei Paesi che hanno partecipato alle missioni all’estero. Ma dal punto di vista geopolitico ci sarà una fortissima novità: l’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato avviene nel momento in cui si è compreso che la minaccia della Russia non è virtuale, ma reale. Questi Paesi hanno necessità di autodifesa e l’ingresso nella Nato cambia molto più per loro che per l’Alleanza”. Ai microfoni di iNews24, il senatore del Gruppo Misto Andrea Causin, ex Forza Italia, membro della commissione Difesa ed ex componente dell’assemblea parlamentare Nato, sull’ingresso della Finlandia e forse della Svezia all’Alleanza. 

Causin afferma che la richiesta di adesione che verrà presentata non complicherà il conflitto in Ucraina: “Secondo me no. È chiaro che oggi, se guardiamo alle dichiarazioni di Putin e Lavrov, qualsiasi tipo di reazione viene vista come una provocazione perché c’è la necessità di alimentare la propaganda in Russia. Ma se per loro tutto è una provocazione, non significa che chi deve essere difeso non si possa attrezzare per difendersi”.

E si dice favorevole all’ingresso di Finlandia e Svezia: “Sono favorevole, credo nella Nato. E a chi critica il ruolo dell’Italia in questo conflitto rispondo che non abbiamo la prova contraria di cosa sarebbe stato il nostro Paese dal punto di vista di libertà, democrazia e sviluppo economico se fossimo stati un Paese dominato dall’Unione Sovietica o da un'altra potenza per sessant’anni”.



Da Putin, aggiunge il senatore, ci si può aspettare di tutto: “Sicuramente Putin è capace di qualsiasi cosa. Dopo aver scritto trattati di diritto internazionale per settant'anni e aver partecipato anche in modo positivo a dirimere questioni di diritto internazionale, nel 2022, ha ritenuto di scatenare un conflitto e violare i confini di un altro Paese in questo modo. Per questo ci si può aspettare di tutto. E proprio per questo, Stati come la Finlandia, che è strategica dal punto di vista economico e del petrolio, non possono essere lasciati in balìa di Putin”.

Gli scenari possibili della guerra in Italia, secondo Causin, sono “due: o che si allarghi o che vada scemando. Io sono più propenso a credere che andrà scemando nelle prossime settimane o mesi. I risultati militari sul campo della Federazione Russa non sono particolarmente incoraggianti. Putin ha innescato una guerra convenzionale che non sta vincendo in modo rapido ed efficace, ed anzi, le perdite sia di uomini che di mezzi sono altissime. Non credo che, dal punto di vista economico, possa permettersi di spendere 5-700 milioni di euro al giorno per un conflitto che di fatto non ha obiettivi strategici dal punto di vista economico, ma è solo una guerra di rivendicazione di territori”.

Infine, un commento sul rischio di una crisi di Governo scatenata dal Movimento 5 Stelle per le posizioni contrastanti di Giuseppe Conte e Draghi sulla questione Ucraina: “Giuseppe Conte da premier è stato molto bravo e responsabile a gestire crisi come nella prima fase dell’emergenza Covid-19. Francamente, in queste fasi, è irriconoscibile e rasenta il ridicolo. Se fosse stato premier cosa avrebbe fatto? Avrebbe sottoposto al Parlamento la lista degli armamenti e magari anche i luoghi di destinazione cioè informazioni riservate? La sua è una posizione lucrativa ed elettorale. Ma ci sono temi su sui si può lucrare - ad esempio le battaglie sul reddito di cittadinanza o il Superbonus, che sono proprie del M5S - ed altri no. Sul tema della politica internazionale apprezzo molto più Giorgia Meloni. Penso che sia pericoloso per la democrazia il fatto che partiti della maggioranza del Parlamento non siano “atlantici”. 

Sezione: Politica estera / Data: Ven 13 maggio 2022 alle 21:00
Autore: Redazione PN
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