"Il solo fatto che Mario Draghi avesse un posto a quel tavolo con Emmanuel Macron e Olaf Scholz sul treno per Kiev rifletteva come, con la forza della sua statura e della sua credibilità, avesse reso il suo Paese, gravato dai debiti e da una persistente instabilità politica, un partner alla pari con le più importanti potenze europee.

Fondamentale per quel successo non è stata solo la sua capacità come ex presidente della Banca centrale europea, ma anche il suo incrollabile riconoscimento che la guerra russa rappresenta una sfida esistenziale all'Europa e ai suoi valori. Tutto ciò ora è a rischio da quando una ribellione populista, motivata da una presa opportunistica del potere, ha silurato il governo di Draghi". E' quanto scrive oggi il New York Times sulla crisi della politica italiana.

Sezione: Politica estera / Data: Sab 23 luglio 2022 alle 11:15
Autore: Simone Gioia
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