“Dopo il voto scellerato sullo stop ai motori a combustione, con quello sulle case green il Parlamento europeo ha perso l’ennesima occasione di fermare un provvedimento che avrà ricadute negative per economia nazionale, imprese e cittadini. Nessuno contesta l’obiettivo della direttiva, ma modi e tempi sono profondamente sbagliati e penalizzanti per i cittadini. La direttiva ha tre grandi problemi. Primo, la natura asimmetrica, perché finisce per avvantaggiare alcuni Paesi a scapito di altri, tra cui l’Italia: in un paese in cui la proprietà è un bene primario e vero e proprio valore culturale, le scelte di Bruxelles incideranno sull’economia di moltissime famiglie e soprattutto sulla possibilità di tramandare ai figli un bene di valore. Secondo, è incoerente: tante risorse e poco tempo a disposizione avranno come conseguenza l’aumento dei prezzi, favoriranno speculazioni e costeranno agli italiani, soprattutto ai più giovani. Terzo, non tiene conto dello stato del patrimonio edilizio nazionale. L’Italia ha un ricchissimo patrimonio architettonico, che per ragioni storiche non è adeguato rispetto gli standard imposti da Bruxelles. Nel momento in cui le abitazioni di milioni di italiani verranno declassate per il mancato rispetto dei criteri Ue, cosa accadrà nel mercato dei mutui? Le famiglie non hanno certezza sul fatto che le banche non impongano un ricarico sulle famiglie. Ora occorre gioco di squadra tra governo, associazioni di categoria e organizzazioni per la tutela del cittadino per dare battaglia in tutte le sedi istituzionali europee e impedire all’ennesima scelta miope europea di danneggiare gli italiani, le imprese nazionali e l’economia del Paese”.

Così in una nota Danilo Oscar Lancini, europarlamentare della Lega. 

Sezione: Politica estera / Data: Mar 28 marzo 2023 alle 21:50
Autore: Redazione PN
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