A cura di Alessandra Broglia

Un altro argomento per evitare spiacevoli sorprese, per tutti coloro che, pur non abbassando la guardia sulle attenzioni anti-covid, potranno recarsi a viaggiare in sicurezza. Questa volta ci dedichiamo alle micosi, in consueta compagnia del dottor Mauro Berta, membro del comitato scientifico per la dermatologia di Ambimed Group Milano network in Travel and Tropical Medicine Italia e del Centro di Ricerca Scientifica Biochimica, Nutrizione e per la medicina tropicale D. Carrion, Facoltà di Medicina, Univ. Nacional Mayor de S. Marcos – Lima.

Quali tipologie di micosi si presentano, specie di ritorno da un viaggio?

È importante valutare che le micosi, sia in viaggio che nella permanenza in loco, possono essere di due grandi tipi: sistemiche o cutanee. Le prime possono colpire le zone interne del nostro organismo, le seconde la nostra pelle. Quando non si sta facendo un viaggio le sistemiche sono molto rare, colpiscono soprattutto i pazienti che soffrono di immunodeficienza, con una recettività quindi maggiore. Quando si è in viaggio esiste una maggiore possibilità in quelle cutanee. È all’ordine del giorno, specie se si torna da paesi tropicali o sub-tropicali scoprire patologie di questo tipo. Si caratterizza per due tipi di “funghi”: i dermatofiti” e i “lieviti”, come la candida, in Italia conosciuta, soprattutto a livello ginecologico. I dermatofiti sono in grado di attaccare tutte le strutture cornee, ricche cioè di cheratina (pelle, unghie o peli), anche nella loro integrità. La ragione per cui prediligono queste zone, perché hanno un enzima tipico, detto cheratinasi, in grado di penetrare in queste strutture. Diversa la situazione per i lieviti, poiché non presentano questo enzima e attaccano il tessuto che può aver subito lacerazioni, come delle ferite. I dermatofiti si dividono in micròsporum, tricofito e epidermophyton e provocano la cosiddetta tynea o volgarmente detta, tigna. La tigna capitis, che riguarda il cuoio capelluto, la tigna corporis, che colpisce il corpo, la tigna cluris o eczema marginato di Ebra, che colpisce l’inguine e la tigna pedis, del piede e la tigna unghium, le unghie. Per la candida, si possono presentare zone con taglietti. Poi l’intertrigo, dovuto alla candida albicans e tropicalis, tipica dei viaggi. Mi permetto di aprire una parentesi su quest’ultima che si può contrarre anche con rapporti sessuali se non si adottano le giuste protezioni, in primo luogo perché nei paesi tropicali e sub-tropicali le malattie sessualmente trasmissibili sono sempre in agguato, come la sifilide, la gonorrea ma anche la banale candida. Per quanto riguarda i trattamenti vengono usati gli antimicotici, i quali possono essere topici o sistemici, a base di sostanze come il clotrimazolo, il fluconazolo, il ketoconazolo ecc. che sono la classe degli imidazolici. Poi c’è la classe oxo piridinica alla quale appartiene la ciclopiroxolamina. Nella cura sistemica sono però epatotossici e nefrotossici, pertanto se si deve iniziare una terapia a base di antimicotici di questo tipo, dobbiamo per forza effettuare esami delle urine e del fegato per il controllo delle transaminasi, e azoto e creatinina per quanto riguarda le urine. Per le micosi cutanee gli antimicotici sono in crema, si trovano comunemente in tutti i paesi nei quali ci troviamo. È importante evitare contatti con gli animali, utilizzare quando si è al mare, nelle piscine o anche sotto la doccia le scarpine adatte, evitando il contagio e per i lieviti utilizzare un gel, perché l’intertrigine candidosica, colpisce la candida da lieviti, colpisce le grandi pieghe, quindi la donna nella zona non solo ascellare ma sottomammaria, genitale e nel solco inter-gluteo come per l’uomo. Viene usato un gel a base di cloruro di alluminio, prevenendone la macerazione. I funghi proliferano nelle zone con potente sudorazione. Nei paesi tropicali e sub-tropicali, facendo molto caldo, utilizzando questo gel si impedisce un’eccessiva sudorazione, in modo che non si arrivi alla macerazione, che poi favorisce l’habitat naturale per i funghi. Al rientro da queste aree geografiche, se si notano chiazze, ombre sulla pelle, arrossamenti lievemente pruriginosi, anche lievemente desquamativi, e in rilievo, ad esempio la tinia ha un bordo rilevato più scuro, con al centro un colore meno marcato; è opportuno farsi visitare da un dermatologo o in centro di medicina del viaggiatore.

Quali sono i tempi di guarigione, in linea di massima?

Le micosi cutanee, generalmente si trattano in una decina di giorni, grossi problemi possono sorgere con le onicomicosi, che riguardano le unghie, perché osservando il dito del piede e l’unghia, si trova una massa di cheratina molto spessa, quindi è opportuno usare contemporaneamente una terapia topica e sistemica, cioè locale e con compresse, con imidazolici orali, e usarli anche per sei mesi. L’itraconazolo con basso dosaggio, rispetto al precedente presenta un dosaggio minore ed è comunque efficace, unito alla terapia topica.

Un’alimentazione mirata può aiutare nell’efficacia dei farmaci?

Con gli antimicotici sistemici può manifestarsi una disbiosi intestinale, pertanto sarebbe utile ripristinare l’equilibrio intestinale, l’eubiosi, con dei fermenti lattici probiotici o con yogurt, ripristinando la flora batterica intestinale. Una dieta a basso contenuto proteico, per non sovraccaricare i reni, ed evitare cibi grassi o le uova che possono sovraccaricare il fegato. Può essere opportuno abbinare un protettivo dello stomaco, per combattere il senso di pesantezza, acidosi, gastralgia, reflusso gastroesofageo ecc.

Sezione: Medicina del Viaggiatore / Data: Sab 18 dicembre 2021 alle 12:42
Autore: Redazione PN
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