A cura di Alessandra Broglia

Nel nostro terzo appuntamento, sull’ approfondimento dei virus influenzali, ci addentriamo sulla pericolosità e prevenzione degli stessi, con la preziosa consulenza del nostro esperto, il dottor Paolo Meo, specialista in medicina tropicale e malattie infettive, nonché direttore della Clinica del Viaggiatore Cesmet, in Roma.

Perché un attacco influenzale può essere pericoloso e per quali ragioni occorre prevenirlo?

È importante ricordarsi che durante la stagione invernale le malattie da raffreddamento di tipo virale, ed in particolare il paramyxovirus, virus della influenza “sensu strict0”, possono creare problemi di salute anche importanti attraverso, sia l’insorgenza di complicanze dirette, ossia l’azione aggressiva del virus, sia indirette, favorendo l’aggressione di altri microrganismi o il peggioramento di altre malattie croniche. I virus, una volta entrati provocano danni alle cellule della mucosa respiratoria, ma possono indurre anche risposte immunologiche ed infiammatorie violente. Indirettamente invece, la presenza del virus dentro di noi, può facilitare un aggravamento delle infezioni prodotte da batteri a livello polmonare o bronchiale, con focolai infettivi anche pericolosi. Nei neonati o nei piccoli bambini i danni legati alla disidratazione possono manifestarsi anche in modo grave e questi piccoli devono essere ben curati e reidratati. Nella stagione invernale l’influenza può provocare un peggioramento dei sintomi e delle patologie croniche, in particolare a chi soffre di malattie preesistenti quali: il diabete, le malattie immunitarie o autoimmuni, o problemi cardiovascolari o respiratori cronici.

Perché è importante vaccinarsi dopo i 65 anni di età? Quali altre fasce di età da non sottovalutare?

Poiché, per diminuita risposta delle difese immuni, questa aggressione virale può manifestarsi in modo maggiore e peggiorare le condizioni di rischio. Un’attenzione particolare va orientata anche alle donne in gravidanza, ai neonati ed ai bambini. Queste sono categorie di persone su cui il virus si può manifestare violento. Ed è esperienza comune di noi medici che casi gravi di influenza si possono manifestare anche in persone in buono stato di salute. Quindi prepararsi e prevenire l’aggressione dei virus influenzali diventa una pratica saggia e prudente.

Quindi cosa occorre fare per prevenire l'influenza?

Negli anni della pandemia del Covid abbiamo consideraato ed applicato tutti noi, alcuni comportamenti preventivi per ridurre il rischio di contaminarsi con il virus. Le stesse regole valgono anche per le malattie influenzali. 

Comportamenti semplici ma efficaci: (1) lavare le mani con acqua e sapone; (2) coprire naso e bocca con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce; (3) non toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche e non lavate; (4) se malati rimanere a casa; (5) utilizzare le mascherine in caso di sintomi influenzali, per evitare la diffusione del virus. Regole semplici ma efficaci.

Oltre queste regole, la migliore prevenzione quale può essere?

Il metodo migliore ed in assoluto il più efficace per prevenire il contagio con il virus dell’influenza e, soprattutto per evitare i suoi effetti aggressivi, è la somministrazione del vaccino specifico contro l’influenza dell’anno in corso. La vaccinazione, in assoluto, è la migliore pratica preventiva che abbatte la diffusione del virus, e diminuisce notevolmente l’evoluzione grave della malattia. Ricordiamoci che il vaccino antinfluenzale protegge esclusivamente dal virus per cui è stato prodotto e non protegge nei confronti delle altre centinaia di virus invernali. Ma il virus dell’influenza è considerato il più aggressivo e pericoloso ecco perché viene prodotto un vaccino efficace. Poi ci sono i farmaci antivirali, antinfluenzali, efficaci per contenere e bloccare l’avanzata e l’aggressione della malattia.

Quando vaccinarsi per avere una buona copertura nei confronti dell’influenza?

Vale la pena anticipare la vaccinazione all’inizio dell’autunno, e quindi nel mese di ottobre, e comunque da quando il vaccino è disponibile nelle farmacie o presso il proprio medico di famiglia. Comunque, è sempre opportuno richiedere la vaccinazione anche in periodo autunnale od invernale avanzato. Tenendo presente che la risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa 10/12 giorni per svilupparsi pienamente.

Quali tipi di vaccino antinfluenzale sono disponibili in Italia?

Gli attuali disponibili in Italia sono autorizzati dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e dall’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA). Il tipo di approvvigionamento è deciso nelle singole regioni.

Attualmente in Italia sono disponibili vaccini antinfluenzali quadrivalenti ossia che contengono 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B.

(1)       Vaccino prodotto con virus inattivati “quadrivalente” cresciuti su colture cellulari

Il vaccino contiene 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B cresciuti su colture cellulari, ed autorizzato per l'uso in bambini e adulti di età superiore ai 2 anni.

(2)      Vaccino prodotto con virus inattivati “quadrivalente” adiuvato per potenziare la difesa immunitaria.

Il vaccino quadrivalente contiene l'adiuvante MF59, che è un’emulsione olio-in-acqua composta da squalene come fase oleosa. L’adiuvante ha lo scopo di facilitare l’adeguata risposta immunitaria partendo da una minore quantità di antigene.

È indicato nei soggetti di età pari o superiore a 65 anni.

(3)      Vaccino quadrivalente ad alto dosaggio

Si tratta di un vaccino split quadrivalente che contiene due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B contenente 60 mcg di emoagglutinina (HA) per ciascun ceppo virale per garantire una maggiore risposta immunitaria e quindi una maggiore efficacia, indicato nei soggetti di età pari o superiore a 60 anni.

(4)      Vaccino “quadrivalente” a DNA ricombinante

Il vaccino “ricombinante” è prodotto tramite la tecnologia del DNA ricombinante che si basa sulla produzione di una proteina di un agente infettivo senza utilizzare il virus influenzale, mediante tecniche di ingegneria genetica che frammentano il DNA corrispondente e lo esprimono in diversi vettori di espressione "in vitro". È indicato dai 18 anni di età.

(5)       Vaccino vivo attenuato

Il vaccino “vivo attenuato” è un vaccino quadrivalente, che viene somministrato con spray intra nasale ed è autorizzato per l'uso in persone di età compresa tra 2 e 18 anni. I ceppi influenzali contenuti nel “quadrivalente vivo attenuato” sono realizzati in modo da non causare influenza e sono adattati al freddo e sensibili alla temperatura, in modo che si replichino nella mucosa nasale piuttosto che nel tratto respiratorio inferiore. È indicato nei bambini e adolescenti a partire dai 2 anni di età.

Entrando nel dettaglio, a chi è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale?

Anzitutto il vaccino antinfluenzale è indicato a tutti coloro che desiderano evitare la malattia influenzale. Ma in particolare è consigliato a:

Persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all'influenza

•          Persone di età pari o superiore a 65 anni;

•          Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “post partum”;

•          Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza;

a.         malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)

b.        malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite

c.         diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea BMI >30)

d.        insufficienza renale/surrenale cronica

e.         malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie

f.         tumori e in corso di trattamento chemioterapico

g.         malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV

h.        malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali

i.         patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici

j.         patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)

k.        epatopatie croniche.

•          Soggetti di età pari o superiore a 65 anni.

•          Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.

•          Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.

•          Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato).

Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori

•          Medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l'influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali.

•          Forze di polizia

•          Vigili del fuoco

•          Altre categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, la vaccinazione è raccomandata ed è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie.

•          Infine, è pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.

Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani

•          Allevatori

•          Addetti all’attività di allevamento

•          Addetti al trasporto di animali vivi

•          Macellatori e vaccinatori

•          Veterinari pubblici e libero-professionisti

Altre categorie

•          Donatori di sangue

•          Bambini sani nella fascia di età 6 mesi - 6 anni*

•          Soggetti nella fascia di età 60-64 anni*.

I bambini devono fare la vaccinazione antinfluenzale?

Il vaccino antinfluenzale è raccomandato per tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età che non hanno controindicazioni al vaccino. Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età). Nei piccoli di età inferiore a 6 mesi, la vaccinazione della mamma e degli altri familiari, che ne hanno cura, è una possibile alternativa per proteggerli in maniera indiretta.

Il dottor Meo è a disposizione per rispondere alle vostre domande, al seguente indirizzo:  pazienti@cesmet.com    

Sezione: Medicina del Viaggiatore / Data: Dom 05 novembre 2023 alle 14:00 / Fonte: A cura di Alessandra Broglia
Autore: Redazione PN
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