A cura di Alessandra Broglia 


Siamo nel pieno della stagione estiva e ci troviamo a mantenere l'attenzione sull'argomento dedicato alla dengue. Ne abbiamo ampliamente parlato e affrontato la sua diffusione nel mondo, tra rischi biologici specifici per aree e livello di incidenza, affidandoci alla consueta consulenza del nostro esperto, il dottor Paolo Meo, specialista in medicina tropicale e malattie infettive, nonché direttore della clinica del viaggiatore Cesmet, in Roma. Questa volta focalizziamo l'attenzione su un caso autoctono. Si sono alternate notizie in articoli, nascosti tra le tante pagine dei giornali, con varie diciture, come: "rientro da un viaggio di turisti o lavoratori che si sono ammalati di dengue"; oppure,  "casi di dengue grave rovinano le vacanze di viaggiatori in aree endemiche". Per gli addetti ai lavori questi casi di importazione sono sempre più frequenti. La novità riguarda il primo caso ufficiale in Lombardia, denunciato a Castiglione d'Adda, in provincia di Lodi.

Cosa si intende per caso autoctono?
La malattia si è manifestata in un cittadino ultra 75enne, che non ha effettuato alcun viaggio in paesi dove è presente il virus. Lo ha contratto in casa propria. Un caso probabilmente non isolato ma individuato quasi casualmente,  perché non si pensa mai a questa malattia in persone che non hanno mai viaggiato. Casi di dengue in viaggiatori che ritornano da paesi endemici, in particolare dall'Asia e dall'America Latina, sono sempre più frequenti. La malattia è in crescita esponenziale nella maggior parte dei paesi, meta di viaggi esotici.

Ma qual è il meccanismo di trasmissione e di crescita della malattia?
Nelle popolazioni di questi paesi è sempre più diffuso il fenomeno del 'portatore sano del virus', ossia persone che convivono con il virus nel proprio organismo senza manifestare sintomi. Le 'zanzare' si infettano pungendo i portatori sani e possono a loro volta trasmettere il virus. La trasmissione necessita di un numero 'critico' elevato di portatori, per facilitare la trasmissione da persona a vettore. Ma c'è anche bisogno di un clima e caratteristiche ambientali che facilitino la crescita del virus nelle zanzare.

Quindi la zanzara che trasmette il virus si sta moltiplicando, grazie alle condizioni favorevoli?
È questa la condizione che accade da un po' di tempo nel 'bacino del Mediterraneo'. Infatti la zanzara Aedes Albopictus, che può far moltiplicare e crescere il virus al suo interno, è sempre più diffusa nel territorio; si sta verificando un aumento del numero di cittadini asiatici o latinoamericani, in parte anche africani che possono portare il virus. 

Quali possono essere le cause?
Per innescare il fenomeno occorre: 1 il serbatoio umano, che proviene da paesi endemici; 2 l'insetto vettore, ossia la zanzara Aedes, e, come già detto, ne siamo pieni in tutto il bacino del Mediterraneo; 3 l'ambiente e il clima, che favoriscono la crescita e lo sviluppo del virus del vettore - caldo, umidità e piogge, un cocktail esplosivo. In paesi come la Francia, costa mediterranea; la Croazia, la Grecia ed anche la Spagna, casi autoctoni sono stati denunciati da diversi anni. In Italia  le febbri virali, trasportate da artropodi/zanzare sono in crescita, anche per lo sviluppo dei tre punti precedentemente menzionati. 

Come si può combattere il problema?
Attenzione massima al controllo della zanzara sul territorio, controlli ambientali serrati. Da qui le regole imposte dal sindaco di Castiglione d'Adda, Costantino Pesatori, mediante un'ordinanza. Regole chiamate eccezionali e di emergenza, ma che sono da anni la norma indicata dagli addetti ai lavori per evitare l'aumento di questi casi. In Italia sarebbe utile il controllo del territorio, come nel Mediterraneo. Per tutti coloro che viaggiano si raccomanda la sensibilizzazione al nuovo vaccino contro i quattro tipi di dengue, specie nelle aree esotiche tropicali ed equatoriali. 

Per informazioni e prenotazioni è possibile, fino alla distribuzione sul territorio nazionale, chiedere al centro vaccinazioni della Clinica del Viaggiatore CESMET, in Roma, scrivendo al seguente indirizzo E-mail: seg.cesmet@gmail.com

AGGIORNAMENTO 25/08/2023 

Dopo aver pubblicato la notizia di ieri, 24 agosto, il nostro esperto,  dottor Paolo Meo, ci aggiorna sulle novità inerenti questa malattia e il nostro Paese, in particolare "un nuovo caso autoctono a Roma". La  notizia è confermata dal Ministero della Salute e resa ulteriormente ufficiale anche dalla segnalazione dell'ECDC (European Center for Disease Prevention and Control); lo scorso 20 agosto è stato segnalato e confermato dalla Regione Lazio un secondo caso della malattia, non legato a viaggi all'estero, caso manifestatosi nella zona urbana della Capitale. "Per fare chiarezza, il caso denunciato a S. Felice Circeo, di alcuni giorni prima, proveniva da una persona tornata dopo un periodo di soggiorno da un paese tropicale, nel quale il virus è endemico. Dall'inizio del 2023, il numero dei casi di importazione, ufficialmente denunciati, è arrivato a 79. Il fenomeno dengue è quindi da considerarsi in crescita nel bacino del Mediterraneo".

Sezione: Medicina del Viaggiatore / Data: Gio 24 agosto 2023 alle 17:00
Autore: Redazione PN
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