A cura di Alessandra Broglia

La dengue 2° parte

Continuiamo l’argomento dedicato alla dengue, virosi acuta trasmessa dalla puntura di una zanzara, l’aedes, affidandoci alla consulenza del nostro esperto, il dottor Paolo Meo, specialista in medicina tropicale e malattie infettive, nonché direttore della clinica del viaggiatore Cesmet.

Qual è la situazione in molti paesi dell’area tropicale, negli ultimi anni?

Siamo di fronte ad un aumento esponenziale di casi di Dengue, ma anche della gravità di questa malattia. Per capire il fenomeno dell’aumento della diffusione e dell’aggressività di questa malattia, riporto alcuni esempi di aumenti di casi, a cominciare da cosa sta succedendo in alcuni paesi dell’America Latina in questi ultimi mesi.
Le aree geografiche interessate comprendono l’Asia, l’Africa, l’America Centrale e Latina.  Nello specifico tutto il Sud - Est Asiatico, l'Asia sud - Occidentale, l’Oceania e l’Estremo Oriente. E' presente anche nell'Africa Sub - Sahariana, nell'America centrale ed in quella Sub - Tropicale, come nei Caraibi. Si stima che oltre il 50% della popolazione mondiale sia a rischio di questa malattia.
Attualmente oltre 4 miliardi di persone vivono in 125 Paesi a rischio dengue.
La diffusione della stessa continua ad aumentare ed in molte regioni tropicali nel post- pandemia da Covid-19 si è avuto un aumento anche del 500/700%. Numeri impressionanti, anche per l'incuria con cui è stato abbandonato l'ambiente dove si riproducono gli insetti.
L'Europa ed in particolare i paesi del bacino del Mediterraneo, a causa dei cambiamenti climatici, per aumento di calore, umidità e piogge, ma anche per l'aumento di spostamento di merci, come della popolazione, sono diventati paesi a rischio dengue, dove già si presentano sporadici focolai autoctoni della malattia.
In particolare in alcuni paesi dell’America Latina è stato decretato lo stato di emergenza sanitaria.
In Perù il governo ha disposto misure straordinarie per fronteggiare l'esponenziale aumento di casi di dengue, con conseguenti decine di migliaia di casi con almeno 70 morti dall'inizio del 2023. Un’emergenza sanitaria dichiarata in 20 regioni del Paese, cui da inizio anno si sono registrati oltre 70 mila contagi, in particolare a Piura, Ucayali, Loreto e Ica.

Dal primo trimestre del 2023 l'Argentina vive una grande epidemia di febbre dengue, con almeno 42.000 casi e 39 decessi. Un incremento di casi, rispetto al 2020 del 48,4%. All'origine dell'epidemia vi sono diversi fattori, tra cui l'ondata di caldo tra gennaio e febbraio, la diminuzione dei programmi di controllo ambientale per contrastare la diffusione delle zanzare, ad esempio con le fumigazioni, ed i problemi derivati dalle infezioni con i mutanti da Covid-19.

Possiamo focalizzare meglio le zone?

I casi ed i decessi, oltre 40, un vero e proprio record storico, sono distribuiti in nove zone: Buenos Aires (2), l’area della provincia (2), Jujuy (6), Salta (10) , Santa Fe (7), Santiago del Estero (1), Tucumán (9), Entre Ríos (1) e Córdoba (2).
Riportando le fonti del ministero della Salute argentino si evince che in tutti i campioni di sangue è stato rilevato il sierotipo 2-Cosmopolitan, che finora non circolava in Argentina, bensì in Brasile e Perù. Si tratta di un sierotipo Denv-2 originario del sud-est asiatico, che nella regione latinoamericana è stato isolato in Perù, per la prima volta nel 2019. La circolazione del genotipo del sud-est asiatico ha una velocità maggiore; la zanzara, dopo aver punto una persona già infettata, si infetta a sua volta in minor tempo, un fattore che rende questo genotipo molto più veloce nella capacità di continuare la trasmissione della malattia. Sulla variante cosmopolitan ci sono pochi dati sulle sue caratteristiche, ma è considerata tra le più aggressive. Negli ultimi sei mesi in Oriente ed estremo Oriente i casi di dengue sono aumentati fino al 700%. Il virus si sta diffondendo anche in Africa, in particolare negli stati orientali.

Quali le buone pratiche per prevenire l’insorgenza della malattia?

Da sempre l’attenzione verso la puntura delle zanzare è stata la prima prevenzione per l’insorgenza della malattia. Da qualche mese esiste un nuovo vaccino contro la febbre virale da dengue. Finalmente dopo anni di studi ed anche di scarsi risultati ne è stato approvato anche in Europa un Vaccino sicuro ed efficace.

Quando è stato approvato questo vaccino?
R: Il nuovo vaccino contro la Dengue è stato approvato dalla Commissione Europea nel dicembre 2022. L'EMA ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio del vaccino contro la dengue all'azienda Takeda per prevenire l'insorgenza della malattia infettiva nella popolazione. Il vaccino è prodotto con virus vivo attenuato in grado di proteggere dai 4 sierotipi.

A chi può essere somministrato?
Il vaccino contro la Dengue si somministra a tutti i residenti nelle aree infette o a rischio ed ai viaggiatori che per motivi di lavoro o di turismo si recano nelle aree a rischio.
Si può somministrare a partire dai 4 anni di età. Vengono somministrate 2 dosi a distanza di 3 mesi. Al momento non vi sono dati per quando somministrare un’eventuale dose di richiamo, probabilmente il richiamo dovrebbe essere effettuato dopo 3 - 5 anni, per mantenere l'immunità.
Il vaccino è ben tollerato ed è sicuro nella sua somministrazione. Tra gli effetti più comuni, simili ad altri vaccini, potrebbe comparire dolenzia in sede di inoculo, pesantezza di testa, eventuale dolore muscolare. La somministrazione avviene per via sottocutanea nel muscolo deltoide o nella gamba (quadricipite) per i più piccoli.
Quindi se si viaggia in alcuni dei paesi precedentemente citati è bene proteggersi dalla malattia richiedendo la vaccinazione.

Ringraziamo il dottor Paolo Meo, il quale è a disposizione di chiunque desideri richiedere informazioni o prenotare una consulenza prima di partire o al rientro da un viaggio o richiedere la vaccinazione per la dengue. Si può scrivere all’indirizzo E-mail seg.cesmet@gmail.com o scrivere un messaggio di richiesta su WhatsApp al numero 3466000899

Sezione: Medicina del Viaggiatore / Data: Lun 15 maggio 2023 alle 14:35
Autore: Redazione PN
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