Domani è il giorno x. Controlli per tutti, oddio per tutti è un parolone perché in realtà non è proprio così.

Vediamo quello che ci hanno detto politici, medici , sindacati e vip vari in questi giorni.

Allora da domani tutti i lavoratori pubblici o privati dovranno avere il tanto discusso  GREEN PASS che si può avere con il vaccino o con il tampone che per ora è ancora valido per 48 ore al costo di 20 euro.   Questo perché succede? Perché per le leggi della nostra Costituzione art. 32 i vaccini non possono essere resi obbligatori.

Facciamo un viaggio nel tempo: Le vaccinazioni formalmente obbligatorie in Italia sono state quattro: antidifterica (legge del 6 giugno 1939 n. 891 – Legge del 27 aprile 1981 n. 166); antitetanica (Legge del 20 marzo 1968 n. 419);antipoliomielitica Lgge del 4 febbraio 1966 n. 51);antiepatiteviraleB (Legge del 27 maggio 1991 n. 165).

Tutte le altre vaccinazioni disponibili per l'età pediatrica erano volontarie. Nei fatti, però, la distinzione formale tra vaccini obbligatori e facoltativi veniva a cadere. Questo da un lato perché dal 1999 la mancata vaccinazione non comportava problemi per l'ingresso a scuola, né venivano praticamente mai applicate le multe previste (peraltro irrisorie). Dall'altro perché - attraverso i Piani nazionali per la prevenzione vaccinale - il Sistema sanitario ha sempre incentivato l'uso e garantito la gratuità di molte altre vaccinazioni disponibili (morbillo,  rosolia, ecc…)

Negli ultimi 15 anni è stato intrapreso un percorso culturale che puntava all'adesione consapevole e volontaria dei cittadini alle vaccinazioni. Questa situazione è cambiata con la nuova legge sui vaccini  approvata definitivamente nell'estate 2017. Con l'obiettivo di innalzare i livelli di copertura vaccinale ormai troppo bassi per molte vaccinazioni, ha innalzato a 10 i vaccini obbligatori.  Si tratta di:anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse;anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella.

Qual è la differenza tra un vaccino obbligatorio e uno consigliato? La differenza la fa la legge n. 210 del 25 febbraio 1992 che  stabilisce un indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da «complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati». 

Ma allora perché dalla Corte costituzionale non è scaturita una normativa che preveda sempre e comunque l’indennizzo per i soggetti danneggiati da vaccini raccomandati ma non obbligatori?

In primo luogo, perché il legislatore non ha ancora fatto una modifica alla legge 210 del 1992 che andasse in tal senso. Ma la stessa Corte costituzionale non ha voluto stabilire un principio generale e il motivo è spiegato, da ultimo, nella sentenza più recente, del 2020. Qui si legge che «in caso di complicanze conseguenti alla vaccinazione, il diritto all’indennizzo non deriva da qualunque generica indicazione di profilassi proveniente dalle autorità pubbliche». Perché si possa parlare di una vera e propria raccomandazione serve che ci siano state «specifiche campagne informative svolte da autorità sanitarie e mirate alla tutela della salute, non solo individuale, ma anche collettiva».

L’accertamento di questa caratteristica, della tutela della salute collettiva, spetta alla Corte costituzionale e non a un giudice qualsiasi.

Figuriamoci se può aspettare al primo politico che va in televisione insultando chi sceglie di non farsi vaccinare perché , non contro i vaccini, ma perché ha semplicemente delle riserve su questo tipo di vaccino. Soprattutto poi se l’altervativa al vaccino non obbligatorio è un tampone che costa in media 15 euro e che dura 48 ore. Con la conseguenza di dover pagare per andare a lavorare.

Tanti, molti, troppi  politici non ultimo Giacomoni (FI) risponde che “Se il Sindacato  vuole paghi di tasca propria tamponi a iscritti. Via maestra sono vaccini"

Via maestra per cosa? Per trovare scuse  ad un governo che dall’inizio della pandemia ha fatto tante cose sbagliate investendo una quantità di soldi in scelte sbagliate? Per non parlare delle inchieste aperte sullo spreco di tanti soldi pubblici.

Una circolare del Ministero dell’Interno chiede alle aziende di aiutare i lavoratori pagando loro i tamponi.

Prosegue Giacomoni che “La via migliore per superare la pandemia e tornare alla normalità è solo una: vaccini e green pass. Il resto è solo demagogia e destabilizzazione sociale”

Qualcuno potrebbe spiegare all’esponente di Forza Italia che c’è una costituzione che tutela i cittadini in primis e i lavoratori poi?

Il diritto al lavoro   non si può negare, cosi come, sempre secondo la Costituzione, il diritto di scegliere come curarsi è sacrosanto. Un consiglio non può e non deve diventare in nessun modo e per nessuna ragione un obbligo. Soprattutto in una Nazione come l’Italia che si dice democratica.

Ai nostri bravissimi politici chiediamogli di parlare dei 117 parlamentari condannati, chiediamogli delle 3 vittime al giorno sui posti di lavoro,  chiediamogli che fine hanno fatto quel terzo di soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza che non ne avevano diritto perché sottoposti a misure cautelari in seguito a operazioni di polizia, chiediamogli di parlarci dei mafiosi denunciati che percepivano il reddito, o dei furbetti del bonus anche tra deputati oppure delle 83 vittime di femminicidio negli ultimi 6 mesi, 7 in 10 giorni, o ancora dei 15 furbetti del cartellino  condannati a Sanremo. O anche dei 116 milioni spesi per i banchi a rotelle irregolari, o  dell’inchiesta sulle mascherine tarocche  comprate dal governo pagate 3 volte di più. Diteci pure chi sono i 200 segnalati come personaggi del mondo dello sport, vip, imprenditori e politici che si sarebbero fatti fare il Green Pass falso.

Sapete cari politici quanti tamponi avreste potuto dare gratuitamente ai lavoratori con tutti questi soldi? Parlateci di un paese che vuole tornare ad essere democratico e che combatta la discriminazione per tutti anche per chi non vuole farsi questo vacccino ma magari ha fatto tutti gli altri e vuole usare il tampone per ottenere l'obbligatorio GreenPass.

Sezione: L'editoriale / Data: Gio 14 ottobre 2021 alle 15:39
Autore: Susanna Marcellini
vedi letture
Print