Solo una scuola su tre risulta accessibile agli alunni con disabilità. Questa è la vergogna tutta italiana. Si migliora ma nemmeno di troppo al nord dove il 39,5% delle scuole è a norma.   La Regione più virtuosa è la Valle d'Aosta con il 58,4% di strutture accessibili. Intanto cresce del 5% il numero di alunni con disabilità che frequentano le scuole, ma le tecnologie di supporto sono ancora insufficienti per un istituto su 5. Numeri da far venire i brividi.

"L'assenza di un ascensore o la mancanza di un ascensore adeguato al trasporto delle persone con disabilità - spiega l'Istat - rappresenta la barriera più diffusa (45%)". Numerose anche le scuole sprovviste di servoscala interno (31%) o di bagni a norma (24%). All'interno degli edifici, invece, raramente le scale o le porte non sono a norma (rispettivamente 6% e 3 % dei casi). Scarsa accessibilità per gli alunni con disabilità sensoriale.

L'area dello svantaggio scolastico è molto ampia e non riguarda solo gli alunni con disabilità. Tra gli studenti con difficoltà educative-apprenditive, che
richiedono un percorso didattico personalizzato, figurano gli alunni con disturbi evolutivi specifici (come i disturbi dell'apprendimento) oppure quelli con problemi dovuti al loro ambiente socio-economico, linguistico e culturale di provenienza.

Questi studenti, insieme agli alunni con disabilità, rientrano nella sfera degli alunni con Bisogni educativi speciali (BES). L'interesse per i Bisogni educativi speciali è aumentato progressivamente.

Nel 2013 erano  circa un milione i ragazzi BES in Italia e per garantire loro il diritto allo studio fu emanata una direttiva ministeriale (Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica) che introduceva un modello di intervento, attraverso piani didattici personalizzati e una responsabilità congiunta di scuola e famiglia.

Oggi nel 2022 sembra non ricordarsene più. Come mai nelle scuole mancano gli insegnanti di sostegno per questi ragazzi  e le maestre ci rispondono che i programmi sono sempre più elaborati e non si ha il tempo di aspettare questi ragazzi?

Un appello al Miur e al Ministro della Pubblica Istruzione ci sembra doveroso perchè l'Italia cresce anche e soprattutto guardando ai suoi giovani troppo spesso messi all'angolo.

Sezione: L'editoriale / Data: Ven 02 dicembre 2022 alle 15:57 / Fonte: politicanews
Autore: Susanna Marcellini
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