Giulia, Martina, Oriana, Teresa, Yana, Melina, Santa, Sigrid, Iulia, Marisa, Zenepe, Sata, Brunetta, Daniela Jessica, Giulia, Pierepaola sono solo alcuni dei nomi di donne uccise nel 2023

17 donne uccise nel 2023.

E’una violenza dilagante che travolge intere famiglie e accomuna sempre più donne, unite dallo stesso tragico destino. Si tratta di mamme, sorelle, figlie, fidanzate, mogli, donne giovani e meno giovani. Si tratta di storie, di vite spezzate. 

L'ultima vittima è Giulia Tramontano, 29enne incinta di 7 mesi. Ad ucciderla Alessandro Impagnatiello, compagno della ragazza e padre del bimbo che Giulia portava in grembo. L'uomo l'avrebbe uccisa con un paio di coltellate cercando poi di bruciare il corpo. Avrebbe quindi trasportato il cadavere nel bagagliaio della sua macchina, dove sono state rinvenute tracce di materiale organico. Il movente sarebbe legato alla doppia relazione che l'uomo avrebbe avuto con una collega. 

Il femminicidio di Giulia si aggiunge ai 22 che, come riporta il sito del ministero dell'Interno, si sono consumati tra il 1 gennaio e il 28 maggio 2023 per mano del partner/ex partner. 

Viviamo in un paese in cui ci sono due verità:  l’Italia è il paradiso delle donne! In tutti i media donne, donne, donne, qui si respira al femminile, film libri riconoscimenti a grandine, parole parole premi mai concessi prima e omaggi, omaggi, elogi a tutto ciò che è femminile, enfasi, iperboli, come se le donne fossero appena state inventate. Ma la verità è un’altra , l'avvocato Tina Lagostena Bassi ha lavorato dieci anni per eliminare la legge sul delitto d'onore.

Quella legge non c'è più, ma di fatto il delitto d'onore esiste ancora.

E l'onore è l'obbedienza al maschio. Non bastano le denunce è il sistema che va cambiato, la mentalità, e soprattutto la risposta femminile.

Se adesso si cominciassero ad ammazzare tutti quelli con i capelli biondi o tutti i preti, credo che verrebbero fatte leggi speciali. Qui è una strage per categorie: 108 donne uccise nel 2022. 47 nei primi mesi del 2023. Un numero impressionante, al quale abbiamo finito per abituarci.

Ho orrore della pena di morte, però, ho lo stesso orrore dell'indulgenza verso un assassino: c'è la stessa sorda immoralità.  Se un delitto non viene adeguatamente punito, e questo succede di continuo, vuol dire che l'omicida ha ucciso per tutti. È una complicità ambigua tra chi ha ucciso e chi lo giudica. Penso che la colpa esista e vada espiata. Deve essere chiaro che se tocchi una donna difficilmente esci di galera. Questi assassini hanno tutti la buona condotta, dopo che si sono sfogati si comportano benissimo in carcere. C'è una complicità culturale di tutta la società.

Svegliamoci e svegliatevi.

di Susanna Marcellini    www.susannaarcellini..it

Sezione: L'editoriale / Data: Gio 08 giugno 2023 alle 07:15 / Fonte: politicanews
Autore: Susanna Marcellini
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