Sul canale televisivo tedesco Welt l'interprete non riesce a trattenere le lacrime mentre traduce in tedesco il discorso in cui  il  presidente ucraino Volodymyr Zelensky denuncia come gli attacchi della Russia alla popolazione civile e alle infrastrutture abbiano le caratteristiche di un genocidio.                                         "Noi ucraini sappiamo cosa stiamo difendendo" è l'ultima frase che riesce a tradurre prima di interrompersi.

                                                                                 ANCHE QUESTA E’ LA GUERRA

E dopo le parole lapidarie del presidente ucraino Zelensky – "sono stato lasciato solo dai leader europei", e ancora, a quanti gli offrivano una via di fuga: "Non ho bisogno di passaggi, ho bisogno di munizioni" – ieri i Paesi dell’Unione hanno finalmente iniziato a dare segni di non voler restare semplicemente a guardare.

"Per la prima volta in assoluto l'Unione europea finanzierà l'acquisto e la consegna di armi ed equipaggi per un Paese sotto attacco. È un momento spartiacque". Lo annuncia la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, commentando lo strumento European Peace Facility.

Lo scotto sarebbe del resto pesantissimo, enormemente superiore rispetto a ogni pur fondato timore sui ricatti energetici e finanziari che la Russia potrebbe imporre. Ha di certo ragione Biden quando dice che "un intervento armato della Nato a Kiev segnerebbe l’inizio della terza guerra mondiale".

Ma il ricorso alle sanzioni – da quelle bancarie a quelle commerciali – non può concedersi timidezze.

                                                  Quale credibilità avrebbe altrimenti l’Europa, e con l’Europa il suo stesso credo?

 Veniamo da ottant’anni senza conflitti, non conosciamo la guerra. Ma dobbiamo essere consapevoli dei valori che pretendiamo di rappresentare di fronte al mondo. Se questi valori si infrangono su altari troppo fragili dissacriamo la storia su cui abbiamo innalzato la nostra fragile pace.

La democrazia è un lavoro, e darla per scontata sarebbe lo schiaffo più ingeneroso a chi l’ha fatta germogliare e crescere, in tutti questi difficili anni.

Sezione: L'editoriale / Data: Dom 27 febbraio 2022 alle 22:15 / Fonte: politicanews
Autore: Susanna Marcellini
vedi letture
Print