Riguardo al Dl Semplificazioni e ai prossimi appuntamenti regionali, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Diego Zardini, esponente e deputato del Partito Democratico.

Come giudica misura Dl semplificazioni? Seguiranno ulteriori misure di “allargamento”

"Il nuovo decreto è di grande importanza per il sistema economico e produttivo, riduce le pastoie burocratiche che rallentano opere pubbliche e lavori, induce i funzionari a non temere di firmare e sblocca molte opere nel rispetto delle norme per la sicurezza sul lavoro, del contrasto alle mafie e corruzione. Margini di miglioramento nella fase di conversione sono senz’altro possibili e faremo di tutto per rendere più efficace questa misura. Segnalo come sia in corso un’accelerazione sulle opere strategiche, sulla riforma e digitalizzazione della pubblica amministrazione e sull’avvio della transizione energetica. È ormai è chiaro a tutti che la ripresa economica nei prossimi due-tre anni passa da questi tre aspetti: apertura di cantieri per opere infrastrutturali di cui l’Italia e soprattutto le aree periferiche al sud, ma non solo, ha bisogno; riduzione dell’impatto e quindi delle intermediazioni burocratiche e investimento massiccio in energia verde. Il Ministero dei Trasporti ha stilato un elenco di 130 opere strategiche, acquedotti, ferrovie e strade che una volta realizzati toglieranno definitivamente una serie di colli di bottiglia a tutto vantaggio di quelle aree che ancora oggi, a 170 dall’Unità d’Italia, patiscono ancora un ritardo di sviluppo che grava sull’intero Paese. Quanto alla riforma e alla digitalizzazione della Pubblica amministrazione è da almeno 30 anni che ci si lavora. Innegabile che si sono fatti passi avanti come il fatto che rispetto ad altre amministrazioni europee siamo indietro. L’emergenza Covid ha comunque in parte dimostrato che le innovazioni sono possibili e non necessariamente traumatiche. Per esempio, è stata finalmente estesa in tutta Italia la ricetta elettronica. Infine l’energia, con l’investimento in energia pulita riduciamo il fabbisogno di importarne dall’estero, creiamo una filiera industriale che non solo crea lavoro, ma potenzialmente ci pone all’avanguardia e nelle condizioni di esportare tecnologie, conoscenze e competenze. In definitiva, credo possa essere la volta buona che, magari obtorto collo, riusciamo come paese a fare dei passi avanti importanti".

È fiducioso dell’attuazione di un programma riformista di ricostruzione in vista dell’imminente autunno? Il risultato delle regionali di settembre può avere delle ripercussioni sulla tenuta della maggioranza? In molti territori vi presenterete divisi...

"Sono fiducioso che con l’autunno e soprattutto l’anno prossimo, con le risorse messe a disposizione dall’Unione europea - 170 miliardi di cui una fetta consistente potrebbe essere a fondo perduto - sia possibile riprendere il cammino di riforme già avviate dai precedenti governi di centrosinistra e su cui anche l’attuale esecutivo ha cominciato a ragionare. Come dicevo, la sfida vera per tutti noi è su temi come innovazione tecnologica e sostenibilità.

Il risultato delle regionali potrà avere influssi sulla vita del governo e della maggioranza, com’è ovvio, ma io credo che si dovrebbe guardare a ciò che si riesce a fare in Parlamento. È vero che le cronache giornalistiche riportano molto spesso una dimensione della politica litigiosa e perennemente in lotta con se stessa. È vero comunque che è un tratto della vita pubblica italiana, lo è sempre stato. Invito a guardare e a rivedere gli impegni che abbiamo preso al governo e in Parlamento per contenere un’emergenza sanitaria senza precedenti e, praticamente da subito, per arginarne i devastanti effetti sul lavoro e sull’economia. Ora il tema è fare le cose giuste per una ripresa solida e robusta. Sono convinto che possiamo farcela, con il contributo di tutti".

Ritiene possibile un eventuale orizzonte politico comune tra voi e Conte?

"Penso sia inevitabile che in futuro il fronte progressista trovi convergenze, sui territori e a livello nazionale. Molto dipenderà dal modello di legge elettorale ma anche se fosse proporzionale io credo in un sistema bipolare, unico modo di avere governi stabili".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 09 luglio 2020 alle 17:00
Autore: Luca Cavallero
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