Continua l'opposizione della Lega rispetto alle politiche economiche (e interne) europee e italiane.

Per un quadro più preciso, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Lucia Vuolo, eurodeputata del Carroccio.

A suo giudizio quali sono le riforme più urgenti da attuare nel processo di ricostruzione economica?

"Flat Tax. Questa è la risposta ed è l’unica che il mondo imprenditoriale attende da anni, oggi più che mai. Aiutare le aziende, commercianti e artigiani è semplice, li ascolti e agisci con regolamenti e leggi per il bene di tutti. In Italia invece si fanno gli “stati generali” che ho la certezza non ci porteranno a nulla se non a giustificare la lentezza cosmica con cui Conte e compagni lavorano. Venti giorni fa la Lega ha presentato in Italia un disegno di legge in 46 articoli in cui l’obiettivo è fare la “rivoluzione fiscale”. Il principio di fondo della proposta è “pagare meno, pagare tutti grazie alla flat tax” al 15%. Tanto difficile? Parrebbe proprio di sì perché a questa proposta si contrappongono le mille contraddizioni del governo italiano".

Quali saranno le sfide decisive per l’Italia nel prossimo semestre a guida Germania?

"In Commissione Trasporti e Turismo avevo chiesto, oltre un mese fa, tempi certi e rapidi. “No answer”. Ieri, non oggi, i balneari avevano necessità di risposte concrete. E invece scopri che tutti i milioni di euro promessi, tanto per il turismo quanto per le piccole e medie imprese devastate del Covid19, arriveranno non prima di un anno. Io penso che con i tedeschi sarà un semestre duro in cui dovremo sudare per vederci riconosciuta quella amichevole solidarietà che, in quanto contributore netto, l’Italia ha sempre garantito e, mi si permetta, anche subìto. Sarà necessario fare sistema: gli italiani badino agli interessi degli italiani. Non capisco perché se lo fa un tedesco è normale, se lo fa un italiano invece: allora è un nazionalista e va stigmatizzato. Nel corso dell’ultimo plenaria, avevamo la possibilità di dare man forte ai balneari italiani con un emendamento presentato dalla Lega. E invece, i Cinquestelle si sono astenuti, la sinistra italiana: chi ha votato a favore chi contro. Di fatto emendamento bocciato. La sfida decisiva: impariamo finalmente a fare sistema: l’Italia prima di tutto. Slogan di parte? Ma tant’è".

Fronte interno come giudica la prima “uscita a vuoto” della maggioranza sul Dl elezioni (poi approvato)?

"In 40 anni di militanza c’è una costante a me inspiegabile: quando l’errore è di sinistra è quasi un fatto fisiologico. Quando l’errore arriva da destra invece, si è in malafede sempre e comunque. In questo caso, l’interesse nazionale è tornare alla normalità democratica del Paese e le elezioni devono essere il primo fondamentale passaggio e non una sfilata politica. Piuttosto, spero che l’emergenza da Coronavirus non rappresenti, nei tre mesi che ci attendono per arrivare ad elezioni, un periodo per disgustose, ma facili prebende elettorali".

Come Lega avevate invocato una presa di posizione decisa dell’Ue rispetto alla Cina: mantenere saldamente il punto? Quali riscontri avete ricevuto dagli altri partner?

"Guardiamola così. Ad inizio marzo, eravamo in pieno Covid19 e in Italia, come in Europa, mancavano i DPI. A tal proposito ricordo che, in aprile, proprio per dare un briciolo di sicurezza ai dispositivi che arrivano copiosi dalla Cina, decisi di presentare un’interrogazione in cui chiesi se e come la Commissione europea intendesse dare coordinamento europeo garantendo la sicurezza di mascherine e guanti monouso. Sto attendendo una risposta. Dicevo, oltre alle nefaste notizie, eravamo invasi da mascherine che abbondanti cominciarono ad arrivare, anche dalla Cina. Doni che in particolare la Repubblica Popolare ha fatto con quasi tutte le nazioni europee. Qualche settimana e, quella che era una semplice ipotesi, diventa realtà: Il Covid19 ha origine a Wuhan, in Cina, ma non a gennaio bensì già dalla fine del 2019. Insomma, dalla mie parte si dice “il parlare chiaro è fatto per gli amici” e con franchezza, la Cina non sta parlando chiaro dall’inizio. Quando il paese mandarino ammetterà le proprie responsabilità allora potrà ripartire un dialogo"

Sezione: Esclusive / Data: Sab 20 giugno 2020 alle 17:00
Autore: Luca Cavallero
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