In merito al sentito tema dell'immigrazione, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Annalisa Tardino, coordinatrice dell'eurogruppo del Carroccio in Commissione Libe.

Qual è la posizione della lega sul patto immigrazione?

"Premesso che si tratta di un documento complesso, che ci riserviamo di studiare in dettaglio, la nostra posizione è semplice: la proposta Ue non ci piace, è un mero restyling di quanto proposto nel 2016, senza reali strumenti atti a risolvere l’emergenza che viviamo a Lampedusa, in Italia o in Grecia, ovvero nei paesi di Primo arrivo, le frontiere d’Europa. Una proposta bluff, inadeguata, che non consentirà di costruire un sistema efficace. Noi lavoreremo per impedire di fare dell’Italia il campo profughi di Europa".

Quali sono le vostre proposte alternative?

"Le nostre proposte sono chiare, e le abbiamo messe nero su bianco su una lettera indirizzata al vicepresidente Schinas e alla Commissaria Johansson in tempi non sospetti, prima della presentazione di questo pacchetto, e cioè di lavorare sulle partenze e non sugli arrivi. Lavorare sulle partenze significa scoraggiare il business dei trafficanti di esseri umani e le partenze della speranza, significa fermare le morti e l’immigrazione clandestina sul nascere. Chiediamo da tempo l’istituzione di hotspot direttamente nei paesi di origine e transito dei migranti, nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, per fare una differenza già a monte tra chi ha diritto alla protezione internazionale, e chi è invece un migrante economico e non scappa da alcuna guerra o persecuzione, come nel caso delle ultime migliaia di arrivi sulle nostre coste dalla Tunisia".

Di cosa ne andrebbe a beneficiare l’Italia?

"Nel pacchetto presentato ieri non ci sono misure di beneficio per l’Italia. In primo luogo, non viene cancellato il criterio del Paese di primo ingresso per l’esame della domanda di asilo, quindi non ci sarà alcun cambiamento rispetto a oggi, a differenza di quanto è stato annunciato e accolto trionfalisticamente dagli esponenti Pd e M5s del Governo, che si dimostrano ogni giorno incapaci di difendere gli interessi degli italiani. Come se ciò non bastasse, si è aggiunta una nuova procedura, cosiddetta di pre-screening, da effettuare all’ingresso nel territorio dell’Ue, in buona sostanza in Italia e in Grecia. Il tutto, a fronte di una fantomatica solidarietà obbligatoria, che di obbligatorio non ha nulla perché si basa sui rimpatri, che a oggi non funzionano, e sui ricollocamenti, che si sono rivelati fallimentari. Non a caso, diversi Stati membri hanno già fatto capire, più o meno esplicitamente, che di ‘solidarietà obbligatoria’ nemmeno vogliono sentire parlare. Nel complesso questa nuova ricetta, che tanto nuova non è, non ci sembra adeguata ai bisogni e ai problemi da risolvere, né tantomeno positiva per i Paesi di frontiera, che continueranno a restare soli nella gestione del fenomeno".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 25 settembre 2020 alle 16:15
Autore: Luca Cavallero
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