Contingenze dell'attualità, partendo dalla Lombardia fino a toccare le vicende più scottanti della realtà geopolitica. La redazione di Politicanews.it ha deciso di parlarne con Maria Grazia Sassi, referente della lista di Letizia Moratti nella provincia di Como.

Un mese fa Letizia Moratti ha illustrato i punti programmatici incentrati sulle priorità dei lombardi. Quali sono secondo te gli aspetti in cui la Lombardia deve concentrarsi maggiormente per migliorare?

"Gli interventi su cui dobbiamo concentrarci riguardano in primis la sanità, che abbiamo definito disastrosa prima dell'arrivo di Letizia Moratti. Il percorso di riforma della sanità territoriale dovrebbe passare dal potenziamento della medicina domiciliare, dall'intervento sulle liste d'attesa al rendere più vicina ai cittadini il servizio sanitario, ampliando gli orari degli esami e della diagnostica. Dando così, ai nostri cittadini, più opportunità di cure sul benessere complessivo. Scendiamo in campo con una lista civica, riformista, liberale, popolare, che sono certa saprà cogliere anche delle tematiche che non sono attualmente raccolte dalle altre proposte politiche. Un altro disagio è quello dei trasporti pubblici. È evidente che la gestione attuale di Trenord non funziona, e questo colpisce i comuni di cintura rispetto a Milano, ma anche i pendolari di medi comuni. Per quanto concerne l'aspetto socioeconomico, la Lombardia non cresce da dieci anni e bisogna farla tornare a crescere, altrimenti è difficile colmare le disuguaglianze. Dobbiamo ragionare come se la Lombardia fosse uno stato, più grande della vicina Svizzera. Può organizzarsi autonomamente nei servizi. Il nuovo esecutivo deve ancora prendere le misure con la realtà effettuale delle contingenze. La Lombardia deve saper essere istituzione guida, ma non deve occuparsi dei livelli comunali e provinciali. Le deleghe locali vanno restituite ai territori".

Per quanto concerne il tetto al contante e la norma pos, la Meloni ha temuto una discontinuità con l’Ue?

"La premier tra identità e compromesso. La difficile arte di navigare tra due esigenze contrapposte, insomma: da una parte la rivendicazione della coerenza identitaria davanti al proprio elettorato di riferimento, dall’altra la necessità del compromesso e della presa d’atto della realtà da parte di chi si trova a governare un Paese complesso, fortemente indebitato e bisognoso - come e più degli altri partner - dello scudo della Ue".

 Il 2022 è stato un passo indietro al secolo scorso nella storia dell’umanità?

"Le donne stanno da tempo cercando di ribaltare le loro sorti e quelle culturali dei loro paesi di origine Sanno coniugare idealità e concretezza, lottano contro l’oscurantismo fondamentalista e società patriarcali, rivendicando diritti negati, primo fra tutti all’istruzione. Malala, Shirin, Tawukkal e le altre: quando la parola sconfigge le armi,anche se la parte che interpretano non è  facile né scontata, non si può tornare indietro. Le donne unite in questi intenti fanno paura ai regimi,ma penso che far loro sapere che anche noi donne occidentali le sosteniamo sia importante.  Sarei disposta ad andare nei loro paesi per 'combattere' al loro fianco con altre amiche occidentali".

Sezione: Esclusive / Data: Sab 31 dicembre 2022 alle 11:00
Autore: Niccolò Anfosso
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