'Alzare il tetto del contante'. Operazione definita da più analisti come funzionale alla perdita di tracciamento del denaro, favorendo così l'evasione fiscale. La redazione di PoliticaNews.it ha chiesto a Rosanna Conte, europarlamentare della Lega, una riflessione di carattere personale. Partendo, però, giocoforza, dagli sviluppi in geopolitica che l'Ue deve fronteggiare.

 L'Unione europea sta fronteggiando diverse contingenze complicate: dall'invasione russa in Ucraina alle instabilità divenute quasi permanenti nel Medio Oriente. È un 2022 che ci ha riportato ai fantasmi del secolo scorso. Considerando anche le tensioni tra Kosovo e Serbia nei balcani, storicamente una 'polveriera', crede che nel prossimo futuro il rischio di una situazione conflittuale possa allargarsi?

"L'invasione russa in Ucraina ha aperto scenari che nell'immediato hanno avuto gravi ripercussioni innanzitutto per la stessa Ucraina, ma anche per le nostre famiglie e le nostre imprese. La crisi energetica è stata acuita dal conflitto e dalle tensioni tra Ue e Mosca su gas e petrolio, e lo stesso vale per il rialzo dei prezzi alimentari. Resettare i rapporti con la Russia, poi, ha innescato una serie di effetti a cascata in ambito geopolitico. E le tensioni tra Kosovo e Serbia sono solo il campanello di allarme più vicino che abbiamo. Ma non dimentichiamoci quanto sta accadendo nel Pacifico: intorno a Taiwan le tensioni tra Usa e Cina potrebbero deflagrare, coinvolgendo inevitabilmente anche l'Europa. Ecco perché diversi esperti parlano del rischio di una Terza guerra mondiale. Io non posso certo annoverarmi tra questi esperti, ma reputo di avere accumulato un po' di esperienza internazionale in questi anni al Parlamento europeo. Sottovalutare quanto sta accadendo al di fuori dei confini dell'Ue sarebbe un gravissimo errore storico. Dobbiamo agire con tutti gli strumenti a nostra disposizione, a partire dalla diplomazia, certamente, ma anche rafforzando la nostra sicurezza".


La difesa del Made in Italy fa parte dell'assetto strutturale del nuovo esecutivo. Ma del Made in Italy fanno parte anche i giovani, che sono da tutelare, ma molto spesso vengono trascurati nel loro inserimento all'interno del mercato del lavoro. L'Italia è molto indietro rispetto ai Paesi Ue più evoluti. Quali rimedi si possono adottare per accorciare le distanze?

Il Made in Italy va difeso sempre e personalmente sono rimasta soddisfatta che il nuovo governo lo abbia confermato anche attraverso una identificazione chiara e precisa nella strutturazione dell'esecutivo. Detto ciò, è chiaro che in questo contesto vanno anche tutelati i nostri giovani e il loro inserimento lavorativo, ma ciò deve essere fatto attraverso una serie di misure tali da far sì che si possa davvero dare un 'giro di vite' rispetto a ciò che fino ad oggi non è stato fatto, a partire da un vero e proprio piano di studi ovvero la costruzione di un tavolo permanente tra università e mondo del lavoro, così da allineare i contenuti formativi dei nostri ragazzi rispetto alle esigenze delle imprese. Devono essere previsti strumenti di supporto che aiutino gli studenti nel loro percorso formativo e, nello stesso tempo, che aiutino le assunzioni, anche attraverso eventualmente la riduzione dell'imponibile per i giovani assunti. Tutto ciò si inserisce in un contesto più ampio che deve prevedere anche interventi per stimolare gli investimenti sui giovani, l'aiuto alle neo imprese e, comunque, iniziative che devono fornire ai giovani le possibilità di rimanere a lavorare nel nostro paese, facendo anche rientrare start-up fondate da italiani all'estero e tutelare, nello stesso tempo, i nostri 'cervelli' in fuga, ancorché ci si trovi oggi in un mondo sempre più globalizzato anche su questo versante".

Perché alzare da mille a 5mila euro la soglia per il divieto di uso del contante e disapplicare eventualmente l'obbligo di accettare pagamenti elettronici per importi relativamente bassi?
 
"Prima di tutto vorrei fare una considerazione di carattere generale, rilevando l'impostazione ideologica che viene puntualmente data allorché si parla dell'innalzamento del limite al contante, tanto più che l'Italia è uno dei pochi paesi dell'Unione Europea ad averlo. Dire che alzare il limite, portandolo anche a 5 mila rispetto ai 10 che erano stati inizialmente proposti anche dalla Lega, favorisce l'evasione e la corruzione secondo me è fuorviante rispetto al fatto che il limite all'uso rappresenta indubbiamente una sorta di costrizione della libertà personale. Io sono dell'avviso che l'evasione fiscale non aumenterebbe innalzando il limite del contante e consentirebbe comunque all'Italia, visto il limite previsto, di restare competitiva rispetto a quei paesi dove il limite è più alto rispetto al nostro.In quanto poi alla questione dei pagamenti elettronici mi pare che il governo stia ancora discutendo in merito alla cifra entro cui i commercianti italiani potranno rifiutarsi di accettare pagamenti digitali. La si può pensare come si vuole ma anche in questo caso penso si tratti di una questione di libertà personale sulla quale si può discutere, tenendo però sempre nel giusto peso le esigenze di tutti, anche e non solo dei consumatori, soprattutto degli anziani che spesso non usano nemmeno bancomat o carta di credito".

Troppe tragedie hanno caratterizzato e stanno caratterizzando le strade italiane. L'Italia ha sottovalutato, anche il passato, le norme più stringenti del codice della strada anche per una maggiore tutela di pedoni e ciclisti. Cosa si deve fare?

"Personalmente devo dire che sono in linea con quanto ha proposto il Ministro Salvini rispetto ad una revisione del codice della strada, che è datato 1992, praticamente 30 anni fa, al di là degli aggiustamenti di cui ogni tanto è stato oggetto. Purtroppo il dato delle morti sulle strade è fin troppo preoccupante e i dati resi noti recentemente, che per quanto riguarda gli incidenti hanno fatto registrare un aumento del 25% rispetto al 2021, stanno a dimostrare che si verificano con troppa frequenza delle vere stragi, soprattutto con il coinvolgimento di giovani. Io non so dire se e quanto siano state sottovalutate le norme in materia di codice stradale negli anni passati, anche se forse si sarebbe sicuramente dovuto fare di più, però è indubbio che servano non solo un inasprimento delle sanzioni ma anche una politica di prevenzione che dovrebbe partire fin dalle scuole, coinvolgendo anche i comuni e le associazioni che sono impegnate su questo versante. E' chiaro che tutto va sempre fatto con il buon senso e la proposta avanzata dal Ministro Salvini ovvero quella di un tavolo di aggiornamento e di ammodernamento per mettere in sicurezza le strade italiane ritengo vada proprio in quest'ottica, vale a dire contemperare quelle che sono le necessità di agire subito e attuare politiche di più ampio raggio, che prevedano anche una accentuazione non solo delle norme ma anche delle iniziative di sensibilizzazione, soprattutto per i giovani ma non solo ovviamente, in merito al rispetto delle regole e della sicurezza".

Sezione: Esclusive / Data: Dom 18 dicembre 2022 alle 11:00
Autore: Niccolò Anfosso
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