Riguardo all’attualità politica e alla sua esperienza a Palazzo Chigi al fianco di Giuseppe Conte, tra il 2018 e il 2021, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Rocco Casalino, portavoce dell’ex premier sopra-citato. Casalino ha recentemente redatto e pubblicato “Il Portavoce”, libro che riassume interamente la sua carriera professionale, sino ai tempi più recenti.

Cominciamo dalla stretta attualità: dai primi passi, ritiene che Mario Draghi sia in sintonia – da un punto di vista dell’azione governativa – rispetto al percorso tracciato da voi?

"E’ troppo presto per giudicare, soltanto il tempo e le prossime scelte lo diranno. Per quanto riguarda il metodo di contrasto della pandemia – suddivisione in zone in base all’indice Rt – sembra di sì, ma è presto per giudicare".

Lei e Conte siete stati spesso oggetto di critica. Per quali ragioni politiche, a suo giudizio?

"Non saprei dare una risposta concreta. Bisognerebbe chiederlo a chi ha formulato queste critiche. Se il riferimento è a Renzi la spiegazione è molto semplice: era alla guida di un partito con il 2% dei consensi e ha provocato il terremoto a cui abbiamo assistito per creare spiragli di manovra”.

Le critiche a Conte provenivano anche da ambienti di un certo establishment italiano…

"Bisognerebbe sempre chiedere a chi le formulava. Una cosa è certa: il presidente Conte è sempre stato percepito come un outsider, non legato ad alcuno schema o logica precedente".

Ha fatto riferimento a Renzi: concretamente, non c’è mai stato nemmeno il benchè minimo tentativo di ri-avvicinamento da parte sua, nelle settimane in cui lo scontro si faceva sempre più intenso?

"No, con Renzi è stato impossibile trattare. Aveva l’obiettivo di far cadere il governo e lo ha fatto. Ogni volta alzava sempre di più la posta: da parte sua non c’era, fin dall’inizio, l’intento di andare avanti”.

Ora è in carica un nuovo governo, sostenuto da una maggioranza ampia ed eterogenea. In un simile palcoscenico quale ruolo potrebbe giocare l’ex premier Conte, anche in prospettiva futura?

“Non sono al corrente di quali progetti abbia in mente Conte per il suo futuro, ma di una cosa sono convinto al 100%: l’Italia ha ancora bisogno di lui".

Avete governato sia con Salvini, sia con Renzi. Chi è - a suo giudizio - garanzia di maggiore affidabilità, ora come ora?

"Entrambi non spiccano per affidabilità e lealtà assunte rispetto agli impegni di governo presi. Credo che, tuttavia, l’operazione di Renzi sia denotata da un indice di immoralità politica senza precedenti storici: nessuno era mai arrivato ad un punto tale da scatenare una crisi di governo nel bel mezzo di una pandemia, con la finalità di farlo cadere. Salvini fece, invece, un’operazione differente rispetto all’ultima a cui abbiamo assistito".

A proposito di pandemia: qual è stato il momento più complesso con cui vi siete raffrontati da febbraio 2020 in poi?

"Il momento iniziale. Eravamo nel pieno di una situazione completamente nuova, inedita. Non sapevamo che cosa sarebbe successo. Poi, come ebbe modo di dichiarare anche il premier Conte, il giorno delle bare trasportate dai militari. Sono stati mesi difficili: la curva si alzava e non scendeva. Dovevamo agire tempestivamente, senza sapere quale esito avrebbero avuto i provvedimenti".

Quali ragioni l’hanno indotta a pubblicare un libro, accostabile ad una vera e propria biografia professionale, nel pieno apice della sua carriera?

"E’ stata una sorta di “operazione-verità”. Sul mio conto sono state dette e scritte molte falsità in questi ultimi due anni. Ho raccontato il mio percorso e i miei studi, che mi hanno portato a Palazzo Chigi".

Si ringrazia Rocco Casalino per la cortesia e per la disponibilità dimostrate in occasione di questa intervista.

Sezione: Esclusive / Data: Mar 23 febbraio 2021 alle 11:55
Autore: Luca Cavallero
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