Ricca (IV): "Sulla giustizia si è intrapresa strada giusta"

Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Davide Ricca, esponente quota Italia Viva.

Come giudica il dibattito relativo alla riforma della giustizia?

"Finalmente abbiamo deciso di intraprendere la strada giusta. Il Governo Draghi con la Ministra Cartabia ci hanno permesso di mettere da parte Bonafede e la sua riforma. Ma serve ancora fare molta strada. Personalmente sono favorevole ad esempio alla separazione delle carriere in magistratura. Non mi vergogno di dire che sono profondamente tentato dai referendum dai Radicali e dalla Lega. Mi sorprende di come la sinistra su temi come il garantismo che sono nel suo dna costitutivo si sia ormai attestata su posizioni di risulta e massimaliste. È evidente che il quadro politico sta cambiando".

Qual è il suo punto di vista rispetto al Ddl Zan?

"Dove si firma per farla passare così come è? Purtroppo non basta firmare. Mi ricordo ad un pride a ridosso del dibattito sulle unioni civili gli insulti di tre ragazze che mi urlavano che la legge non andava approvata perché non prevedeva il matrimonio egualitario , provai ad argomentare mi ricevetti uno sputacchio. Poco dopo in un’Assemblea Pd (ero ancora in quel partito) ci trovammo a dover difendere la legge contro un attacco in piena regola della cosiddetta area catto dem. Renzi dovette mettere la fiducia e saltó la parte sulle adozioni. Poi un paio di mesi dopo partecipai all’unione di due cari amici e vidi le loro lacrime di gioia e anche le mie e mi resi conto che ne era valsa la pena. Perché questa disgressione? perché oggi si confonde il messaggero con il messaggio: dire che non ci sono i numeri al senato per approvare la legge così come è non significa non volere che la legge passi così come è. Però in numeri non ci sono. Possiamo prendercela con chi ci mette di fronte alla nuda realtà oppure decidere di intervenire per portare a casa il massimo possibile. Non sono un senatore, ma io quando amministro cerco sempre di ottenere il massimo possibile e non di dire semplice quello che andrebbe fatto come se fossi uno spettatore".