In merito alla gestione dell'emergenza Coronavirus in Lombardia e all'iter che dovrebbe portare all'istituzione di una Commissione d'Inchiesta, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Carlo Porcari, segretario regionale di Articolo Uno nell'ambito della regione sopra citata.

Segretario: come procedono i lavori in Lombardia? La vicenda relativa alla tanto chiacchierata Commissione d'Inchiesta sembra essersi arenata, quantomeno dal punto di vista mediatico.

"Non siamo ancora fuori dall'epidemia. I contagi continuano ad esserci e quelli che vengono rilevati oggi sono frutto di trasmissioni del virus avvenute qualche settimana fa. Sulla Commissione d'Inchiesta fortunatamente Baffi, resasi conto dell'errore commesso, si è dimessa e attualmente siamo ancora in attesa. La maggioranza, prevalentemente quota Lega, si rifiuta di assegnare la presidenza ad un esponente della minoranza che abbiamo indicato".

Il quesito è in primis da lombardo rispetto che da oppositore di Fontana: per qual motivo non si è deciso di istituire tempestivamente la zona rossa in Val Seriana?

"Su questo c'è un'indagine della magistratura che stabilirà tutte quante le responsabilità penali del caso. Io posso dirle che, al netto del lato penale, ci sono delle evidenti responsabilità politiche, come quella di riaprire l'ospedale di Alzano senza che fosse prima sanificato - favorendo la diffusione repentina del virus - e di un sistema sanitario fondato su un sistematico indebolimento della medicina territoriale in favore dell'ospedalizzazione di massa. Inoltre è stato compiuto un altro errore, evidentissimo".

Prego.

"Il trasferimento dei malati Covid nelle Rsa: i dati dei contagi parlano chiaro. In occasione della visita a Bergamo di Mattarella, Fontana ha ammesso che qualche errore forse è stato commesso... meglio tardi che mai: errare è umano, perseverare no. Perchè noi abbiamo l'onestà intellettuale di dire che il virus circolava probabilmente in Lombardia già nei mesi antecedenti al rilevamento del primo caso, così come di ammettere che il Veneto - tanto elogiato per il modello Zaia - è stato colpito con minore entità di noi, però qui siamo di fronte ad una giunta regionale che ha pensato prevalentemente ad auto-lodarsi per piccoli successi - come abbiamo visto con l'operazione della costruzione dell'Ospedale in Fiera - rispetto che prendersi responsabilità concrete".

Fontana ha lamentato un certo isolamento, in una determinata fase, da parte del governo.

"Assolutamente no. Il governo, con i suoi ministri, si è sempre interessato a noi, anche nei momenti più cruenti dell'epidemia. Poi me lo lasci dire: io ho sempre e solo sentito esponenti della Lega lamentarsi, anche con toni forti, di ministri e mai il contrario".

Come procede l'opposizione con i 5 Stelle? Ritiene vi siano el condizioni per poter convergere in un'ipotetica medesima coalizione in vista dei prossimi appuntamenti amministrativi?

"Come Articolo Uno siamo i primi promotori di ciò. Logico che dipende dai singoli casi. Concretamente mi sembra che a Voghera si possa chiudere un accordo di questo tipo. Non è nel nostro interesse tagliare fuori i 5 Stelle".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 30 giugno 2020 alle 17:30
Autore: Luca Cavallero
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