Centrale nelle ultime ore il dibattito legato all'annullamento della delibera relativa al taglio dei vitalizi, con varie forze politiche - tanto fronte maggioranza, quanto opposizione - che sono insorte.

In merito a ciò, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Maurizio Paniz, ex deputato del Popolo della Libertà e avvocato.

Dottor Paniz, Lei è sostenitore del mantenimento dei vitalizi, però pare che tutte quante le forze di maggioranza e opposizione siano favorevoli al taglio, anche alla luce delle polemiche delle ultime ore.

"Hanno bisogno di qualche voto in più, li capisco. Ma il vitalizio è un diritto acquisito, il taglio ne sarebbe stato illegittimo. Se ad un pensionato fosse tagliata da un giorno all'altro la pensione ci sarebbe, giustamente, una lamentela collettiva".

Cosa replica a chi sostiene che, in un momento di piena pandemia, i vecchi politici pensano a preservarsi il loro vitalizio?

"Che parlano senza sapere. Dal 2011 i parlamentari sono stati obbligati a versare mensilmente 200-300 euro in un fondo di solidarietà. Nel 2014 la Corte Costituzionale, non Maurizio Paniz, ha dichiarato la pratica incostituzionale. Nessun parlamentare attuale, che magari in passato non ha versato alcun fondo di tasca propria, ha chiesto delucidazioni specifiche riguardo alla restituzione. Si può parlare quanto si vuole, però voglio vedere concretamente chi si impegna in iniziative di beneficenza, come ha sempre fatto il sottoscritto: troppo facile fare propaganda".

Dal punto di vista politico come giudica l'operato del governo nella gestione dell'emergenza Coronavirus?

"A mio parere negativo. Sono state compiute scelte fatali, di cui risentiremo gli effetti della crisi economica entro breve: non c'è da stare tranquilli".

E di Luca Zaia nel suo Veneto?

"Lui ha fatto decisamente meglio, seguendo un modello opposto rispetto a quello del governo".

Affiderebbe il processo di ricostruzione economica ad un governo di unità nazionale?

"Non so dirle la formula corretta. Io dico solo che in un'emergenza, ma più in generale, vanno valorizzati i numeri uno. Nel nostro paese spesso i numeri uno vengono accantonati per risentimenti e invidie personali, quando invece - in linea teorica - sarebbero delle risorse".

Draghi è un numero uno?

"Beh, direi proprio di sì".

L'ultima sulla Juventus, sua squadra del cuore. Come giudica l'operato di Maurizio Sarri e che aspettative nutre dalla partita contro il Lecce di questa sera.

"Contro il Lecce bisogna vincere, senza alcuna titubanza. Non voglio entrare nel merito delle critiche a Maurizio Sarri. Quello che posso dire è che la Juve ha perso due trofei come Supercoppa Italiana e Coppa Italia e su questo andrebbe fatta una valutazione generale. Forse si è stati un po' troppo frettolosi nel cedere alcuni giocatori che sarebbero potuti tornare utili, come Emre Can".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 26 giugno 2020 alle 13:30
Autore: Luca Cavallero
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