Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Riccardo Olgiati, esponente quota M5S.

Come commenta la discussione sul Recovery Plan?

"Il recovery plan è fortemente in continuità con quanto già predisposto dal Governo Conte II. Per questo lo reputo sicuramente positivo. Sicuramente più dettagliato per un semplice motivo: sono passati altri 3 mesi di tempo per lavorarci. La discussione però a livello parlamentare è stata insufficiente, si è limitata ad un rapido dibattito su un piano che condizionerà fortemente le politiche di questa è della prossima legislatura. E poi anche quel dibattito è stato troppo generico perché se è vero che il Presidente Draghi ha spiegato in generale le missioni e le riforme è anche vero che la messa a terra delle risorse avviene attraverso i progetti sul territorio e di quelli noi ad oggi non sappiamo ancora nulla".

Come giudica, sin qui, l'operato di Speranza?

"Partiamo da un dato certo: Speranza si è ritrovato a fare il Ministro della Salute nel momento più complicato della storia repubblicana. Fatta questa premessa credo sia inevitabile che tutti in questi 14 mesi abbiano commesso errori, e Speranza non fa eccezione. Però c’è modo e modo di sbagliare. Se lo si fa per inseguire la propaganda di chi, come Salvini e Meloni, in questi mesi ha detto tutto ed il contrario di tutto pur di strumentalizzare la più grande crisi sanitaria ed economica del dopo guerra e guadagnare qualche voto allora ci sarebbe da preoccuparsi. Se invece come Speranza si segue la linea della scienza affidandosi ad esperti che meglio di qualsiasi politico possono capire ed interpretare i numeri della pandemia allora è un altro conto. Poi certo è la politica che deve fare le scelte e come maggioranza ce ne siamo sempre assunti la responsabilità ma ogni decisione di questi mesi ha sempre previsto prima un confronto scientifico e di questo a Speranza va dato merito".

L'Italia torna a tingersi di giallo: teme nuove restrizioni in vista dell'estate?

"Bene che i cittadini, anche quelli che hanno avuto minori ripercussioni economiche dalla pandemia, non ce la fanno più e hanno grande voglia di tornare a vivere. Bisogna però continuare a predicare prudenza e mantenere mascherine e misure di distanziamento per un po’ perché abbiamo l’esempio concreto della Sardegna sotto gli occhi: 2 settimane di libertà in zona bianca ed ora un’oca regione a rimanere in grave difficoltà in zona rossa. E questo non possiamo più permettercelo. Nel frattempo anche la campagna vaccinale sta finalmente prendendo un ritmo accettabile e ci auguriamo che entro luglio almeno il 60% degli italiani siamo vaccinati. Sarebbe la garanzia di aver messo in sicurezza la fascia più debole e colpita dal covid e questo aprirebbe a scenari completamente diversi di gestione della pandemia. Maggio è il mese in cui ci giochiamo tutto. Se riusciamo a resistere e ad accelerare ancora di più con i vaccini allora penso che l’Italia sia proprio sulla strada giusta".

Sezione: Esclusive / Data: Sab 01 maggio 2021 alle 10:30
Autore: Luca Cavallero
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